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Sudan, storica svolta nel governo di transizione: entrano 7 leader ex ribelli

Il primo ministro del Sudan, Abdalla Hamdok, ha nominato il nuovo governo di unità nazionale che include sette ex leader ribelli firmatari dell’accordo di pace siglato nell’ottobre scorso. In una
conferenza stampa tenuta nella capitale Khartum, Hamdok ha annunciato che il nuovo gabinetto sarà composto da 25 ministri nominati tra le Forze per la libertà e il
cambiamento (Ffc, la coalizione della società civile che nel 2019 portò alla destituzione del presidente Omar al Bashir) e del Fronte rivoluzionario sudanese (Srf, la coalizione dei gruppi armati firmatari dell’accordo). Come previsto alla vigilia, Mariam al Mahdi è stata nominata ministro degli Esteri mentre Gibril Ibrahim, leader del Movimento per la giustizia e l’uguaglianza (Jem), è stato designato per l’incarico di ministro delle Finanze. Inoltre, Khalid Omer Youssif, esponente del Partito del Congresso sudanese (Scp), ricoprirà l’incarico di ministro per gli Affari di gabinetto.
Cinque ex ministri hanno mantenuto le loro posizioni nel nuovo gabinetto, vale a dire il ministro della Difesa, Yassin Ibrahim (espressione della componente militare), il ministro della Giustizia, Nasr al Din Abdel Bari, il ministro per le Risorse idriche, Yasir Abbas, il ministro degli Affari religiosi, Nasr al Din Mufreh, e il ministro dell’Istruzione superiore, Intisar Saghairon. Il nuovo gabinetto comprende quattro donne, tra cui Buthaina Ali Dinar, membro del Movimento di liberazione del popolo del Sudan-Nord (Splm-N), che ricoprira’ l’incarico di ministro del Governo federale.
Parlando del programma del governo, che dovrà essere approvato dal Consiglio dei
partner del governo di transizione (Tpc, l’organismo istituito con l’obiettivo di coordinare la transizione nel Paese), Hamdok ha affermato che le questioni piu’ importanti di cui si occuperà saranno i temi economici, l’attuazione dell’accordo di pace, i negoziati con il leader del Splm-N di Abdel Aziz al Hilu e il Movimento di liberazione del Sudan (Slm) di Abdel Wahid al Nur, la giustizia di transizione e l’attuazione di riforme nelle istituzioni civili e militari dello Stato. Per quanto riguarda la situazione economica, il premier ha dichiarato che il nuovo governo lavorerà per cancellare i debiti del Sudan, che ammontano a 70 miliardi di dollari, attraverso l’iniziativa per i Paesi poveri pesantemente indebitati (Hipc), e a tal riguardo ha assicurato che l’Agenzia per lo sviluppo internazionale (Ida) ha espresso la volontà di investire 1,7 miliardi di dollari nel Paese. Hamdok ha inoltre affermato che il suo governo prevede di iniettare oltre 300 milioni di dollari nel settore petrolifero per raddoppiare la produzione, che attualmente si attesta a 60 mila barili.
Inoltre, il governo stanzierà 260 milioni di dollari per sviluppare il settore elettrico, oltre a investire nel settore agricolo, in particolare nei progetti irrigui come quelli di Al Jazirah, Al Rahad e Al Suki. “Siamo vicini a cambiare l’economia e non ci sarà alcun collasso”, ha infine assicurato Hamdok.

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