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Sudan, l’ombra dell’ex presidente Bashir e degli islamisti dietro il golpe militare

L’ombra dell’ex presidente del Sudan, Omar Hassan al-Bashir, sembra manifestarsi dietro il colpo di stato di ieri.
Ex generale, 76 anni, tra i più longevi dittatori africani,  è sembrato malato e inoffensivo nelle scorse settimane in Tribunale – dove è comparso per il processo in cui è imputato – ma potrebbe avere ancora grande influenza sugli islamisti che non vedono di buon occhio il percorso democratico in corso nel Paese.
L’ex presidente è il principale accusato nell’inchiesta  che vede coinvolti altri tre indagati, della Corte penale internazionale per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio perpetrati in Darfur.
Nel 2009 i giudici dell’Aja spiccarono il primo mandato d’arresto, seguito da un secondo l’anno dopo con ulteriori imputazioni. Non era mai accaduto che si chiedesse di processare un capo di Stato in carica.
Nelle scorse settimane, a 11 anni da quel grave atto d’ accusa, le autorità sudanesi che al momento stanno già processando Bashir per il colpo di stato con cui prese il potere nel 1989, con le accuse di terrorismo e di corruzione, hanno annunciato che consentiranno alla Cpi di avviare il procedimento a carico dell’ex presidente.

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