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Sudan, Giunta militare pronta a autorizzare base russa

“Le autorità del Sudan non hanno nulla da obiettare alla costruzione di una base militare russa sul Mar Rosso, se ciò è nell’interesse del Paese”.
Con queste parole chiare e inequivocabili il vicepresidente del Consiglio sovrano, Mohamed Hamdan Dagalo, detto “Hemetti”, conferma la volontà di  Khartoum di dare ospitalità a Mosca sul proprio territorio.
Dopo una visita di sei giorni in Russia,  coincisa con l’inizio dell’inverno asione dell’Ucraina voluta dal presidente Vladimir Putin, Dagalo di rientro in patria ha incontrato i media sudanesi ai quali ha dichiarato  che il Sudan pone al primo posto i suoi interessi per quanto riguarda gli accordi con Mosca “con la quale i rapporti sono eccellenti”. “Abbiamo 730 chilometri lungo il Mar Rosso. Se un Paese vuole aprire una base ed è nel nostro interesse e non minaccia la nostra sicurezza nazionale, non abbiamo problemi a trattare con nessuno, russo o no”, ha affermato Hemetti citato dal quotidiano “Sudan Tribune”.
“La decisione su questo tema è nelle mani del ministro della Difesa. Quindi, non è sotto la mia responsabilità. Ma se c’è qualche beneficio dalla (realizzazione della) base, oltre al suo impegno per la responsabilita’ della comunità’, per il popolo del Sudan orientale, non ci opponiamo alla sua istituzione”, ha detto, confermando che durante il suo soggiorno a Mosca ha concordato con i funzionari del Cremlino di riattivare tutti gli accordi bilaterali firmati dai due Paesi.
“Non abbiamo problemi se questa base non minaccia la nostra sicurezza nazionale”, ha aggiunto l’uomo forte della Giunta militare.
Le dichiarazioni di Hemetti sulla base navale russa sono il primo chiaro supporto dell’esercito sudanese al Centro di controllo  logistico per la Marina russa che dovrà sorgere a Port Sudan. In precedenza, i funzionari sudanesi avevano piu’ volte ripetuto che l’accordo era in fase di revisione.
La posizione espressa in modo inequivocabile del numero 2 del Consiglio sovrano hanno amplificato i timori degli Stati Uniti, sempre più preoccupati per la decisione della Giunta militare sudanese di permettere alla Russia di costruire un’infrastruttura strategica sulla costa del Mar Rosso, come riporta il Wall Street Journal.
Le autorità del Sudan avevano ipotizzato nelle ultime settimane di voler riprendere un accordo sospeso del 2020 che darebbe a Mosca un contratto di locazione di 25 anni per una base a Port Sudan, intesa che gli Stati Uniti avevano fatto del loro meglio per annullare.
Evidentemente senza successo. “Ovunque (il presidente russo Vladimir Putin) espanda la sua sfera di influenza è un male per noi”, ha affermato il maggiore generale dell’aeronautica Mark Hicks, attualmente in pensione ma che è stato a capo delle unità delle operazioni speciali statunitensi in Africa.
Una vice autorevole e ben informata.

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