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Sudan, dalla Wagner pronti sistemi missilistici anti-aerei per le RSF

Un carico di armi pesanti pronto a partire per il Sudan, È quanto emerge da un’inchiesta sui rapporti tra il gruppo paramilitare russo Wagner e le Forze di supporto rapido (Rsf), del generale Mohamed Hamdan Dagalo, leader di uno dei due schieramenti che dal 15 aprile scorso si stanno contendendo il potere nel Paese con duri scontri nella capitale Khartoum e in altre città sudanesi. Secondo file “Wall Street Journal”, che cita una fonte vicina all’ufficiale sudanese e una all’interno del Pentagono, la Wagner avrebbe proposto a Dagalo sistemi missilistici anti-aerei spalleggiabili Manpads di cui già dispone nella Repubblica Centrafricana, dove il gruppo paramilitare russo è attivo da diversi anni.
Stando le informazioni in possesso dell’intelligence Usa, il capo delle Rsf starebbe “considerando” l’offerta in attesa di una decisione definitiva legata agli equilibri interni. I soci in affari di Hemeti, pur essendo filo russi, non vogliono entrare in contrasto diretto con gli Stati Uniti.
La consegna dei Manpads, qualora avvenisse, potrebbe consentire alle Rsf di contrastare gli attacchi aerei che le Forze armate sudanesi (Saf) del generale Abdel Fattah al Burhan stanno conducendo a tappeto in tutto il territorio nazionale sin dal 15 aprile.
Il legame consolidato tra la Wagner e Dagalo è da tempo sotto la lente dei servizi segreti Usa, che sostengono il capo della giunta militare al Burhan.
Le informazioni che dunque trapelano dagli ambienti statunitensi vanno ponderate e valutate con una visione equidistante. Ma se le evidenze sono incontestabili è inevitabile trarre delle conclusioni.
Che la Wagner abbia l’interesse a fare tutto il possibile affinché Hemeti affermi la propria supremazia è innegabile.
Come rivelato da Antonella Napoli, direttrice di Focus on Africa citando fonti di intelligence Usa, almeno 16 voli «di contrabbando d’oro» sono partiti dal Sudan verso la Russia nell’ultimo anno.«Lo sanno tutti che Hemeti sta facendo i soldi con il nostro oro, svendendolo ai russi», ha spiegato Adam Abdelgadir del Sudan liberation movement. «Basta guardare la bandiera che sventola sulla sede della società congiunta RSF-Wagner Meroe Gold, nel sito minerario vicino all’area di Al-Ibaidiya nel Sudan settentrionale: quella sovietica», conclude Abdelgadir. Un legame cementato, quello tra le Forze di supporto rapido e i referenti della Wagner in Sudan che hanno organizzato la visita ufficiale a Mosca, alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina, di Hemeti che da primo momento ha sostenuto pubblicamente l’aggressione russa.
Ma la recente visita del ministro degli esteri Sergei Lavrov in Sudan, dove ha incontrato il generale Burhan per «riaffermare la lunga storia di alleanza con la Russia», deve aver fatto vacillare la sicurezza di Hemeti – già contrario a cedere il potere ai civili – del pieno controllo del rapporto con i russi.
Il resto è cronaca delle ultime ore.

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