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Sud Sudan, il Consiglio di sicurezza rinnova l’embargo sulle armi

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha rinnovato per un altro anno l’embargo, stabilito dalla risoluzione 2428 del 2018, sulle armi al Sud Sudan.
Questa è una buona notizia per milioni di civili sud-sudanesi, che da un decennio stanno subendo gravi violazioni dei diritti umani nella più totale impunità.
La notizia meno buona è che il Sud Sudan sarà autorizzato a importare le cosiddette “armi meno che letali” senza chiedere l’autorizzazione al Comitato delle sanzioni del Consiglio di sicurezza: armi che, nel controllare le proteste, producono morti e feriti in ogni parte del mondo.
Il Sud Sudan deve ancora dare attuazione al Piano d’azione congiunto sulla violenza sessuale nei conflitti armati, stabilito dalla risoluzione 2577 del maggio 2021, attuazione posta come condizione per porre fine all’embargo sulle armi.
Nel 2022 un rapporto di Amnesty International aveva denunciato numerosissimi episodi di violenza sessuale da parte di soldati delle forze armate regolari, gruppi armati alleati con l’opposizione e altri attori non statali. Da allora, non è cambiato nulla.
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