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Sud Sudan, 15 morti in una sparatoria nella zona di Pibor

Ieri, martedì 17 marzo, alcuni individui armati non identificati hanno fatto fuoco nella regione di Pibor, uccidendo 15 persone, tra cui il commissario della contea di Boma, che si trovava in zona per la visita ad un villaggio.

Come ha spiegato Abraham Kelang, ministro dell’informazione dell’area amministrativa di Greater Pibor, “il commissario e la sua squadra erano in visita al villaggio di Nyat, quando è stato vittima di un’imboscata mentre faceva ritorno alla centrale“. Si sospetta che gli assalitori siano giovani della comunità Anyuak. Questa è un’etnia nilotica dello stato di Jonglei, lungo le rive del fiume Pibor, un affluente del Nilo Bianco, ed è tradizionalmente composta da allevatori di bestiame. Negli ultimi decenni, gli Anyuak hanno affrontato conflitti con altri gruppi etnici per l’accesso alle risorse, insicurezza per la guerra civile sudsudanese, disastri naturali come siccità e inondazioni.

Nonostante l’accordo di pace del 2018, gli scontri armati tra numerosi gruppi armati sono continui e frequenti, soprattutto nell’area amministrativa del Grande Pibor. Proprio i furti di bestiame sono la motivazione più verosimile per questa nuova esplosione di violenza. Nel caso specifico, sono stati uccisi anche il vice-comandante del commissariato di Boma, alcuni funzionari governativi e le guardie del corpo del commissario.

La guerra civile in Sud Sudan, scoppiata due anni dopo che il Paese ha ottenuto l’indipendenza dal Sudan e combattuta in gran parte tra i gruppi etnici dei Dinka e dei Nuer, ha causato centinaia di migliaia di morti tra il 2013 e il 2018.

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