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Sahara Occidentale, soffiano venti di guerra tra Marocco e Fronte Polisario

Oggi 31 ottobre 2020 il Fronte Polisario ha emesso un comunicato stampa in cui commenta l’adozione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di una nuova risoluzione sul Sahara occidentale, sottolineando che il Fronte intensificherà la lotta di liberazione nazionale di fronte all’inazione delle Nazioni Unite per garantire che MINURSO metta in atto l’organizzazione del referendum sull’autodeterminazione.
Adottando una nuova risoluzione che manca di misure pratiche per far avanzare il processo di pace in stallo e autorizzare MINURSO a dare piena attuazione al suo mandato, il Consiglio di Sicurezza ha scelto ancora una volta l’inazione nonostante le crescenti tensioni in tutto il Sahara occidentale. Le manifestazioni di massa pacifiche e spontanee in corso in tutto il Territorio, compresa la protesta pacifica attualmente in corso presso la violazione illegale marocchina a Guerguerat, sono una chiara indicazione che la sopportazione del popolo saharawi si sta esaurendo a causa dell’indifferenza e dell’incapacità delle Nazioni Unite di garantire che MINURSO attui pienamente la missione per la quale è stata fondata quasi tre decenni fa.

L’assenza di qualsiasi azione per costringere lo Stato occupante marocchino a porre fine alla sua occupazione illegale di parte del Sahara occidentale non ci ha lasciato altra scelta che intensificare la nostra lotta di liberazione nazionale e utilizzare tutti i mezzi legittimi per consentire al nostro popolo di esercitare il proprio diritto inalienabile all’autodeterminazione e all’indipendenza. A questo proposito, riteniamo lo Stato occupante sia pienamente responsabile delle gravi conseguenze che le sue scelte politiche pericolose possono avere sulla pace e sulla sicurezza nell’intera regione.

Il Segretariato delle Nazioni Unite e il Consiglio di sicurezza devono inoltre riconoscere che la loro inerzia contribuisce al deterioramento della situazione sul campo, comprese le continue violazioni dei diritti umani contro il nostro popolo, la persistenza della violazione marocchina a Guerguerat e le continue illegalità da parte dello stato occupante e di altri paesi, dello status giuridico del Sahara occidentale come territorio non autonomo in attesa di decolonizzazione.

Il Fronte POLISARIO esprime la sua gratitudine alla Federazione Russa e alla Repubblica del Sud Africa per le loro posizioni di principio e per aver difeso i principi fondamentali che sono stati approvati all’unanimità dal Consiglio di sicurezza, vale a dire che la soluzione del conflitto deve rispettare la determinazione del popolo del Sahara occidentale attraverso l’espressione libera e genuina della propria volontà. L’astensione di questi paesi oggi invia un messaggio forte a coloro che cercano di deviare da questi principi comunemente concordati nel tentativo di mantenere lo status quo, che il Fronte POLISARIO rifiuta categoricamente.

Il Fronte POLISARIO rileva inoltre con apprezzamento le posizioni dei membri del Consiglio di sicurezza che hanno rinnovato il loro impegno nei confronti dei principi fondamentali alla base del mandato della MINURSO e hanno sottolineato l’urgente necessità di far avanzare il processo di pace. A questo proposito, ribadiamo che il cessate il fuoco in corso è parte integrante di un pacchetto integrato, vale a dire il Piano di insediamento UN-OUA, che è stato ufficialmente accettato da entrambe le parti, il Frente POLISARIO e il Marocco, e approvato dal Consiglio risoluzioni pertinenti.

Il cessate il fuoco, quindi, non è un accordo separato dal Piano di Insediamento o fine a se stesso. È solo un mezzo per creare le condizioni di sicurezza necessarie per lo svolgimento di un referendum libero ed equo in cui il popolo del Sahara occidentale possa esercitare il proprio diritto inalienabile all’autodeterminazione e all’indipendenza.

Infine, il Fronte POLISARIO ribadisce la sua decisione del 30 ottobre 2019 di riconsiderare il proprio impegno nel processo di pace delle Nazioni Unite nel Sahara occidentale. Sottolineiamo ancora una volta che non ci impegneremo in alcun processo che non sia in linea con il mandato per il quale il MINURSO è stato stabilito dal Consiglio di Sicurezza nella sua risoluzione 690 (1991) del 29 aprile 1991 e che rimane la base del cessate il fuoco in corso e accordi militari correlati.

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