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Sahara Occidentale, nuovo rapporto sui “benefici”. Polisario: l’Ue mostra disprezzo verso decisioni giudiziarie

«Considerato che, con sentenza del 29 settembre 2021, il Tribunale dell’Unione Europea ha annullato i nuovi accordi di proroga degli accordi UE-Marocco, la Commissione Europea ha ritenuto opportuno pubblicare, in data 22 dicembre 2021, una nuova relazione volta a favorire il saccheggio delle risorse naturali nel Sahara occidentale da parte dell’occupante marocchino».

È quanto scrive in un documento di denuncia il Fronte Polisario in qualità di unico e legittimo rappresentante del popolo Saharawi.
”Il Fronte Polisario respinge questo rapporto, poiché i presunti “benefici” non sono altro che il risultato dei crimini commessi dall’occupante marocchino, incoraggiati ancora una volta dalla Commissione europea.
Ricordando che il Sahara occidentale è “un territorio separato e comunque parte del Marocco”, la Commissione europea fa riferimento alle denominazioni di diritto marocchino per designare ciò che costituisce, secondo il diritto internazionale, il territorio non autonomo del Sahara occidentale. In linea con ciò, a fine settembre, alla vigilia della sentenza del Tribunale, la Commissione Ue si è recata nel territorio occupato senza una valida autorizzazione, in violazione del diritto del popolo Saharawi all’autodeterminazione e all’integrità territoriale. La caparbietà della Commissione Ue nel promuovere a tutti i costi la politica annessionista del Regno del Marocco, fa sì che le dichiarazioni provenienti dall’Europa sul rispetto del diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi siano solo discorsi vuoti.
Inoltre, tale sabotaggio va oltre il buon senso: come se si trattasse di un dato secondario, la Commissione europea cita in una nota a piè di pagina la sentenza del giudici in primo grado – in cui si afferma che l’accordo verificato dal rapporto è stato annullato – senza menzionare le ragioni di tale annullamento”.
Il motivo fondamentale è: nella sentenza del 21 dicembre 2016, la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha dichiarato che qualsiasi accordo internazionale che includa il Sahara occidentale debba avere il consenso del popolo Saharawi senza che sia necessario determinare se tale accordo «possa danneggiarlo o, al contrario, avvantaggiarlo».
«Nel trarre le conseguenze di tale sentenza – aggiunge il Fronte Polisario- il Tribunale in primo grado ha escluso che il criterio dei “benefici per la popolazione” potesse sostituire quello del consenso “libero e autentico” del popolo saharawi. Pertanto, con questa relazione, la Commissione contesta apertamente l’autorità delle sentenze della CGUE, quando il suo compito principale dovrebbe essere quello di garantire il rispetto del diritto dell’UE in quanto “custode” dei trattati »..
I rappresentanti del popolo saharawi evidenziano come, avendo deciso di sostenere il ricorso del Consiglio UE avverso alle sentenze del Tribunale in primo grado, la Commissione debba spiegare la propria posizione dinanzi al giudice.

«Il contenuto di questo nuovo rapporto è semplicemente inconcepibile. Nel momento in cui il popolo sahrawi soffre da oltre 40 anni dell’occupazione illegale del Marocco, la Commissione europea elogia la menzione dei benefici per il regime brutalizzante, favorendo così la colonizzazione marocchina. La legge va rispettata: la Corte di giustizia ha dato un significato cristallino al consenso del popolo Saharawi. Desta grande preoccupazione il rifiuto della Commissione europea di eseguire in buona fede la sentenza della Corte. Il rispetto del diritto internazionale e dello Stato di diritto sono valori fondanti fondamentali dell’Unione Europea, che intende promuovere a livello internazionale. Al contrario, accade ancora una volta che la Commissione europea si allinei alle autorità occupanti marocchine, che hanno sempre mostrato il massimo disprezzo per le decisioni giudiziarie, a partire dal parere consultivo della Corte internazionale di giustizia del 1975. Di fronte a questo scoppio di violenza, Il popolo saharawi si è posto sotto la protezione della Corte dell’UE, convinta che farà rispettare la legge laddove le istituzioni politiche dell’UE hanno miseramente fallito» conclude Oubi Bouchraya Bashir, membro del Segretariato Nazionale del Fronte Polisario, rappresentante per l’Europa e l’Unione Europea.

Nella foto Oubi Bouchraya Bashir, membro del Segretariato Nazionale del Fronte Polisario, rappresentante per l’Europa e l’Unione Europea.

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