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Repubblica Centrafricana

Repubblica Centrafricana, Wagner controlla tutte le basi militari del paese

Segnalati voli cargo russi da Libia e Sudan verso la Repubblica Centrafricana (RCA). Il gruppo starebbe trasferendo gran parte del proprio arsenale logistico e militare, compresi alcuni aerei; nelle ultime ore avrebbe preso possesso della base militare di Mpoko, recentemente ceduta dai francesi all’esercito della RCA, arrivando quindi a prendere possesso di tutte le basi militari del paese.

Repubblica Centrafricana, Bangui. La notizia non passa inosservata. Un aereo cargo Antonov An124 hanno preso il decollo dalla Libia e dal Sudan in direzione di Bangui. Sono stati segnalati in arrivo nel paese dalle 08.50 del mattino del 13 Maggio.

Repubblica Centrafricana
Photo & Analysis Credit: @Gerjon_ / Twitter

Le conferme visuali non tardano ad arrivare. Ciò che si ipotizzava stesse accadendo è divenuto ben presto un riscontro oggettivo. I cargo trasportavano, per conto della Wagner PMC, materiale bellico e sorprendentemente anche aerei da caccia militari di proprietà del gruppo: sei jet L-39s fabbricati nella Repubblica Ceca, sono stati fotografati all’interno dell’aeroporto.

Ufficialmente sono aerei utilizzati per l’addestramento del personale dell’aviazione militare, ma, come già osservato in Sudan (il paese ne ricevette sei dal gruppo Wagner nel 2017, erano pilotati da piloti stranieri) possono essere utilizzati per attacchi militari leggeri.

Gli Antonov russi vengono segnalati fare la spola ormai da due giorni e ciò ha impensierito particolarmente gli osservatori. Ufficialmente gli aerei sarebbero arrivati in risposta alle recenti violazioni dello spazio aereo della Repubblica Centrafricana. Una risposta che però celerebbe ben altro, osservando bene le mosse del gruppo nel paese.

Dalla partenza degli uomini della missione francese, Wagner ha rapidamente riempito il vuoto lasciato nella Repubblica Centrafricana, spingendosi di fatto, per l’occupazione totale delle infrastrutture militari del paese.

Blindati russi in RCA.
@ Camille Laffont/AFP/Getty

E’ notizia del 9 Maggio la presa di possesso della base di Mpoko, che proprio di recente era stata affidata dai francesi all’esercito della RCA. Un passaggio che nel paese ha fatto molto discutere, sollevando dubbi sulla tenuta della sovranità territoriale della Repubblica.

I francesi avevano iniziato ad abbandonare il paese nel 2022, ufficialmente perché la missione Mislog, a detta del Ministero degli esteri francese, “non aveva più alcuna giustificazione operativa“. In realtà la decisione di separazione da Bangui, fu determinata dall’arrivo, nel paese africano, degli uomini della Wagner. Un copione ben noto e già osservato in Mali.

Nel 2021, quando la presenza della compagnia militare privata Wagner era sempre più invadente nel Paese, la Francia ha constatato l’assenza delle condizioni per continuare a lavorare a beneficio delle forze armate centrafricane”, dichiarò il generale Francois-Xavier Mabin, comandante della Mislog.

In realtà, il ritiro di Parigi dall’ex colonia è da leggersi tutto nel contesto regionale e nei cambiamenti che in esso avvengono. La Francia, seppur in modalità diverse, era accusata di svolgere ancora il ruolo colonialista e la presenza crescente della Cina e della Russia ha definitivamente posto allo scoperto le debolezze della sua influenza, incapace di tenere il passo all’aggressività dei nuovi attori sul campo (il Mali ed il Burkina Faso ne sono la riprova).

Elicotteri della Compagnia Wagner nella base di Mpoko. Il 9 Maggio è stato issato il vessillo della Compagnia nella base.

Come riportato da Corbeaunews, tutto è iniziato con la trasformazione – da parte di Wagner – del palazzo dell’imperatore Bokassa in una base militare che ha servito gli interessi della compagnia come testa di ponte per le operazioni nel paese. Un’occupazione veloce e selettiva degli snodi militari e logistici che ha portato, ad esempio, il campo di Kassaï, situato nella prefettura di Lobaye, ad essere utilizzato per l’immagazzinamento del legno proveniente dalle attività di disboscamento controllate dalla compagnia.

Ma non è di certo una sorpresa ciò che sta accadendo. La compagnia, circa un mese fa, aveva informato il generale Zéphirin Mamadou, Capo di Stato maggiore della difesa, nonché il presidente Touadera, dell’intenzione di spostare tutti i loro aerei da combattimento da Bengasi a Bangui.

Una mossa che sarebbe la prova tangibile della stretta collaborazione tra la Federazione Russa e il paese, ma che nella società civile della repubblica insinua dubbi sulla volontà di accentramento di potere da parte del presidente Touadera e sullo sfruttamento delle risorse naturali da parte della Wagner PMC.

Le risorse minerarie, il disboscamento di vaste aeree dello stato, i servizi doganali, l’esportazione di prodotti come il caffè e il bestiame già sono in gran parte soggetti al controllo della compagnia russa. Una morsa sull’economia del paese che sta mettendo a repentaglio la tenuta dei fragili equilibri che sorreggono l’intera società civile.

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La presenza dei mercenari russi infatti (registrata sin dal 2018), oltre che allo sfruttamento delle risorse naturali del paese, si è abbattuta sulla popolazione civile, già vittima di instabilità e violenza. Il gruppo si dedicherebbe infatti anche ad attività che potrebbero essere associate di meno al core business di una compagnia privata di mercenari: è il caso della produzione di una birra, la Africa Ti l’Or, identificata dalla testata Jeunes Afrique come uno dei moventi dell’assalto incendiario a uno stabilimento della concorrente Mocaf, di proprietà del gruppo francese Castel.

© 2022 Human Rights Watch

Secondo un report di Human Right Watch, vi sarebbero “prove convincenti che i paramilitari russi sostengono il potere nella Repubblica Centrafricana e che hanno commesso gravi abusi contro i civili, inclusi omicidi e torture, in totale impunità dal 2019 a oggi“.

Nell’agosto 2018 la Repubblica centrafricana e le autorità russe hanno firmato un accordo in base al quale ex ufficiali militari” russi, chiamati anche “specialisti“, avrebbero addestrato le forze della Repubblica Centrafricana; forze che si presentavano sul campo senza un’uniforme riconoscibile, prive di insegne ufficiali o altre caratteristiche distintive, armate fino ai denti.

© Nacer Talel/Anadolu Agency via AFP

Non esisterebbe un vero e proprio contratto. L’ex primo ministro Henri-Marie Dondra, dimessosi all’inizio di febbraio 2022, ha affermato che “non esiste alcun contratto” tra il suo paese e “una società di sicurezza privata russa… solo un accordo di cooperazione militare con la Russia“.

L’attuale consigliere russo per la sicurezza del presidente Faustin-Archange Touadéra ha riferito a Human Rights Watch a novembre che le forze legate alla Russia nella Repubblica Centrafricana non hanno alcun legame con il gruppo Wagner.

Affermazioni contrarie alla realtà dei fatti e particolarmente difformi da riferito in un’intervista a Mediaset, dal Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Lavrov infatti non ha esitato a riconoscere che il gruppo Wagner “fornisce servizi di sicurezza” a vari governi del continente africano e che “questa compagnia militare privata è stata [anche] invitata da alcune autorità, su una base commerciale”.

L’Onu, gli Usa e l’Ue sono convinte che il personale della Wagner PMC è ormai parte integrante della presenza delle autorità russe nel paese, sottolineando che, già alla fine di novembre 2021, “la maggior parte” delle unità dell’esercito della Repubblica Centrafricana “operava sotto il comando o la supervisione diretta di Mercenari del gruppo Wagner.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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