vai al contenuto principale

RDCongo, il governo ripristina la pena di morte dopo 20 anni di moratoria

Il governo della Repubblica Democratica del Congo ha deciso di revocare la moratoria sulla pena di morte, che era stata introdotta nel 2003 dall’esecutivo dell’epoca. La decisione attuale è stata resa nota con una circolare del ministro della Giustizia e Guardasigilli, datata 13 marzo, relativa al Consiglio dei ministri tenutosi lo scorso 9 febbraio.

Pochi giorni prima, il 5 febbraio, il Consiglio Superiore della Difesa aveva chiesto al Presidente della Repubblica, Félix Tshisekedi, di “togliere la moratoria sulla pena capitale, per quanto riguarda le questioni di tradimento all’interno delle Forze di Difesa e di Sicurezza“. Il Capo di Stato ha evidentemente accettato e, dunque, l’Esecutivo ha reso concreta la revoca della moratoria sulla pena capitale, determinando quel che Amnesty International ha subito definito “una grave regressione“:

I termini di applicazione della (“nuova”) pena di morte in RDC sono stati spiegati dalla ministra della giustizia, Rose Mutombo, secondo la quale “l’esecuzione sarà effettuata in seguito ad una condanna giudiziaria irrevocabile avvenuta in tempo di guerra, in stato d’assedio o di emergenza, durante un’operazione di polizia mirata a mantenere o ripristinare l’ordine pubblico o anche durante qualsiasi altra circostanza eccezionale”, come ad esempio l’associazione per delinquere, il tradimento, lo spionaggio, la partecipazione a bande armate o a un movimento insurrezionale e, infine, i crimini di guerra, genocidio e contro l’umanità.

Per diverse associazioni della società civile, come ad esempio LUCHA, che ha sede nell’est del Paese, la revoca della moratoria sull’esecuzione della pena di morte è “incostituzionale” perché “apre un corridoio alle esecuzioni sommarie”, in un Paese dove già si registrano gravi malfunzionamenti della giustizia e numerosi casi di scarsa indipendenza dei magistrati.

Nella RDCongo, la moratoria sulla pena capitale era in vigore dal 2003 e, comunque, anche prima le sentenze di questo tipo erano già da qualche tempo pronunciate prevalentemente da tribunali militari.

– – –

PS: Sulla stessa notizia, su “Focus on Africa” c’è anche il comunicato di Riccardo Noury di Amnesty International Italia:

RD Congo, annuncio ripresa delle esecuzioni scelta avventata e pericolosa regressione

Torna su