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RDCongo: assegnate le licenze per estrarre metano dal lago Kivu

Il ministro degli idrocarburi congolese Didier Budimbu ha ufficialmente assegnato le licenze di estrazione per tre blocchi di gas naturale nel lago Kivu, sul confine orientale con il Rwanda, ad altrettante società statunitensi e canadesi.
La società “RED”, che è una filiale congolese di “Symbion Power”, che ha sede a New York negli USA, ha avuto la concessione del blocco Makelele. La società “Winds Exploration and Production LLC”, sempre statunitense, ha ricevuto l’autorizzazione per il blocco di Idjwi. Alla canadese “Alfajiri Energy”, invece, è andato il blocco di Lwandjofu.

I contratti di produzione saranno firmati entro due settimane e, secondo le prime dichiarazioni di Paul Hinks, amministratore delegato di Symbion Power, “se tutto va bene l’estrazione comincerà nel 2024”. L’investimento della società newyorkese sarà di 300 milioni di dollari Hinks ha anticipato che la compagnia vuole anche realizzare una rete di distribuzione privata, in modo da diffondere elettricità in tutta la regione.

L’obiettivo della RDCongo è simile a quello del Rwanda, con cui condivide le acque del lago, ossia generare elettricità dal metano che giace sul suo fondale, in modo da produrre fertilizzanti e cemento o addirittura per cucinare in casa.

Secondo gli studi geologici, il gas saturo si trova a più di 400 metri sotto il fondale del lago e, sul versante congolese, i blocchi individuati, la cui gara di assegnazione era partita lo scorso 28 luglio 2022, sono tre, appunto. Per quanto riguarda il petrolio, invece, i blocchi individuati nel lago e nella zona circostante sono ben 27, la cui la gara per attribuire i diritti di estrazione avrebbe dovuto concludersi il 29 gennaio, ma attualmente il ministro Budimbu sta valutando la possibilità di posticipare la scadenza.

Si tratta di una preziosa opportunità per l’economia del Congo, tuttavia al momento non siamo in grado di valutare la qualità dell’accordo con le compagnie straniere, ossia quanta manodopera locale impiegheranno, quante royalties saranno versate al territorio, che misure di salvaguardia dell’ambiente saranno prese, dal momento che alcuni giacimenti saranno aperti nel lago, nella foresta pluviale e nelle torbiere. Il lago Kivu, le cui rive sono condivise da RDCongo e Rwanda, è lungo 89 km e largo 48 km; circa 2 milioni di persone vivono lungo la costa congolese e, come osserva Reuters, “sono esposte a 300 km3 di C02 e 60 km3 di metano, che possono produrre circa 700 megawatt di elettricità per oltre 50 anni”. Il principale rischio dell’area, tuttavia, è eruttivo: dal vicino vulcano Nyiragongo scorre sotterraneamente un flusso di magma che, passando sotto la città di Goma, la popolosa capitale della provincia, arriva sotto il lago Kivu, che dunque può dare luogo ad un’eruzione limnica, cioè è possibile che un’eventuale nuova esplosione avvenga sotto il lago, con il rilascio di una nuvola di gas estremamente letale.

 

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