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RDC-Rwanda: la mediazione diplomatica del Presidente dell’Angola

Venerdì 11 novembre, il Presidente dell’Angola Joao Manuel Gonçalves Lourenço si è recato a Kigali, capitale del Rwanda, per incontrare il suo omologo rwandese Paul Kagame, per un incontro centrato sulla de-escalation tra il Rwanda e la Repubblica Democratica del Congo:

Il Capo di Stato angolano presiede la Conferenza internazionale sulla regione dei Grandi Laghi (ICGLR), per cui svolge il ruolo di mediatore al fine di normalizzare le relazioni tra i due Paesi e per la pace dell’intera area. Si tratta di un compito deciso lo scorso luglio negli incontri svolti a Luanda, capitale dell’Angola, tra i presidenti Kagame e Tshisekedi per porre fine alle ostilità nelle province orientali congolesi.

Intanto l’Assemblea nazionale congolese ha autorizzato la trentaseiesima proroga dello stato d’assedio nel Nord Kivu e nell’Ituri, dove dal 20 ottobre si sono intensificati gli scontri con il gruppo ribelle tutsi M23, che Kinshasa ritiene sia sostenuto da Kigali, il quale continua ad avanzare verso Goma, la principale città della regione. Per questa ragione, le autorità congolesi hanno espulso l’ambasciatore rwandese, continuando ad alimentare le tensioni tra i due Paesi.

Parallelamente, il Parlamento del Kenya mercoledì ha approvato il dispiegamento di 903 soldati come parte di una forza regionale dell’Africa orientale, dopo che alcuni luogotenenti kenyoti già schierati erano stati ritirati dal terreno. Secondo le Nazioni Unite, dalla fine di ottobre sono almeno 188.000 le persone fuggite dai loro villaggi nel Nord Kivu verso località “più tranquille” (quasi 240.000 dall’inizio di questa crisi), mentre almeno altre 16.500 si sono rifugiate in Uganda.

Il giorno seguente, sabato mattina 12 novembre, il Presidente angolano si è spostato a Kinshasa, capitale della RDC, dove è stato ricevuto a mezzogiorno da Félix Antoine Tshisekedi, Capo di Stato congolese, presso il palazzo presidenziale di Mont Ngaliema:

I due presidenti hanno dialogato per due ore, ma non hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa, preferendo lasciare la parola ai rispettivi ministri degli Esteri. Il ministro angolano Tété Antonio ha detto: “Non potremo entrare nei dettagli delle discussioni che hanno avuto luogo a Kigali, proprio come le discussioni che hanno avuto luogo a Kinshasa. Ma vi assicuriamo che i Capi di Stato continueranno a lavorare”. L’omologo congolese, Christophe Lutundula, ha aggiunto un elogio alle popolazioni che stanno difendendo il proprio territorio: “Difendere il proprio Paese è un obbligo civico in tutto il mondo. Il Capo dello Stato ha lanciato un appello alla mobilitazione per difendere la causa della nazione: questo non si può discutere, si fa”.

Infine, oggi, domenica 13 novembre, è previsto l’arrivo a Kinshasa di un ulteriore mediatore, l’ex presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, nominato facilitatore nella stessa crisi dalla Comunità economica dell’Africa orientale.

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