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Il Ghana si avvicina all’abolizione della pena di morte

Sarà il Ghana il prossimo (e ventottesimo) stato africano ad abolire la pena di morte?

Diversi segnali inducono a pensare di sì.

In parlamento sono state presentate due proposte di legge per emendare il codice penale civile e quello militare, sostituendo la condanna alla pena capitale con quella all’ergastolo.

Inoltre, alla fine di ottobre il giudice della Corte suprema Samuel Kwame Adibu Asiedu, di fresca nomina, si è dichiarato favorevole all’abolizione.

Soprattutto, il presidente Nana Akufo-Addo ha le idee chiare: il 5 novembre, durante un incontro con una delegazione di Amnesty International, ha dichiarato che dopo che il Ghana ha consapevolmente deciso di non eseguire condanne a morte, si dovrebbe fare la cosa logica ossia abolire la pena di morte dall’ordinamento, aggiungendo che “si sarebbe dovuta fare già da tempo”.

Infatti, sebbene nei bracci della morte vi siano oltre 170 detenuti, conseguenza delle norme che prevedono obbligatoriamente la condanna a morte per determinati reati, in Ghana non ci sono esecuzioni dal 1993.

 

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