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Rd Congo, sette sospettati e tre arresti di banditi per l’agguato all’ambasciatore Attanasio

È ufficiale. Per l’agguato nella Repubblica democratica del Congo  avvenuto lo scorso 22 febbraio nella provincia orientale del Nord Kivu e nel quale sono morti l’ambasciatore d’Italia Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il collaboratore del Programma alimentare mondiale (Pam) Moustapha Milambo sono stati arrestate tre persone sospettate di essere collegate all’attacco e altre quattro sono indagate. Ad annunciarlo il presidente, Felix Tshisekedi, citato dal quotidiano congolese “Actualite'”, precisando che in base ai dati raccolti con gli arresti e gli interrogatori dei sospetti sembra accertata la responsabilità di “un’organizzazione” alle spalle di quanto accaduto, formata da bande armate e di cui si cercano i leader.
Il dito è puntato contro le milizie hutu che hanno sempre negato ogni coinvolgimento affermando di non avere nulla contro l’Italia è che l’ambasciatore non era considerato un nemico.

 “Le indagini continuano. Ci sono sospetti che sono stati arrestati ed interrogati. Al di là di questi fermati, c’è sicuramente un’organizzazione. Sono banditi che intercettano e aggrediscono gli automobilisti sulla strada, organizzati in bande e che hanno sicuramente qualcuno che li guida. Questo è tutto ciò che dobbiamo mettere insieme e risalire come una catena”, ha detto Tshisekedi.
Il presidente congolese, che quest’anno ricopre anche il ruolo di presidente ad interim dell’Unione africana, ha parlato di queste notizie durante la sua visita a Parigi  che si è tenuta nei giorni scorsi in occasione della Conferenza per il sostegno alle economie africane, un appuntamento internazionale convocato dalla presidenza francese.
Gli arresti risalirebbero a marzo e quanto emerge finora appare ancora alquanto fumoso e le autorità italiane. diplomatiche e giudiziarie, ne “sono state informate solo recentemente” ci dicono fonti della Farnesina.
Focus in Africa continua a seguire con attenzione le notizie che arrivano dal Congo e quelle delle ultime ore lasciamo molti dubbi. Ancora molo resta da capire e da chiarire .
Ci auguriamo che il nostro Paese faccia la sua parte affinché vengano fatte piena luce e giustizia.
#veritaperlucavittoriomuatapha sia una priorità.

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