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Nigeria, non siano elezioni di sangue: l’appello di Amnesty International

In vista della duplice scadenza elettorale prevista in Nigeria (il 25 febbraio si terranno le presidenziali e le parlamentari, l’11 marzo si voterà per i governatori e i parlamenti dei singoli stati), Amnesty International ha rivolto un appello ai partiti e ai rappresentanti politici, alle forze di sicurezza e a vari gruppi d’interesse affinché non prendano parte ad atti di violenza, non incitino alla violenza e non condonino eventuali azioni violente.

Il contrario, insomma, di quanto accaduto nell’ultimo anno e che passiamo rapidamente in rassegna.

Nel marzo 2022 Olumo Abolaji, esponente dell’All Progressives Congress (Apc), viene rapita e assassinata nello stato di Kwara.

Il 9 novembre, nello stato di Borno, viene attaccato il convoglio elettorale del candidato alla presidenza del People’s Democratic Party (Pdp), l’ex vicepresidente Atiku Abubakar: molte persone rimangono ferite.

A dicembre viene distrutto il ristorante gestito dalle leader del Labour Party (Lp) nello stato di Kebbi mentre in quello di Kogi viene attaccato il convoglio elettorale di Natasha Akpoti-Uduaghan, candidata al senato per il Pdp.

Il 2023 inizia, il 4 gennaio, con l’uccisione nello stato di Imo del presidente della sezione locale dello Young Progressive Party.

Il 14 gennaio quattro persone vengono uccise nell’assalto all’abitazione di Ikenga Ugochinyere, portavoce per lo stato di Imo della Coalition of United Political Parties.

Il 24 gennaio un altro convoglio elettorale, questa volta del Lp, viene attaccato nello stato di Katsina: anche in questo caso, molte persone restano ferite.

Amnesty International ha annunciato che osserverà da vicino la situazione e denuncerà eventuali ulteriori violazioni dei diritti umani nei giorni che precederanno i due appuntamenti elettorali.

 

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