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Nigeria, l’impegno delle comunità della diaspora in Italia in difesa del popolo indigeno del Biafra

Il 21 ottobre 2021 si è svolta a Roma tra P.zza Fiume e l’ambasciata del Kenia, la manifestazione del dell’IPOB (Popolo indigeno del Biafra) con la partecipazione di gruppi provenienti da varie parti d’Italia, è stato un raduno composto e pacifico, canti e preghiere hanno accompagnato la richiesta di un diritto che comprende tutti i diritti: “la libertà”.

Il Biafra è situato a sud-est della Nigeria, un popolo diviso in sé stesso da 100 anni (con l’espansione del colonialismo britannico) per usi, costumi, alimentazione, religione. La politicizzazione della religione ha generato nel paese il maggior ostacolo alla sviluppo delle istituzioni democratiche, mettendo in atto un “genocidio” o come alcuni hanno definito una “pulizia etnica” da parte degli islamici per l’affermazione del potere.

Ma i Biafrani sono un popolo resiliente e resistente allo stesso tempo.

Cosa chiedono?

Chiedono di dare voce al Popolo del Biafra

Chiedono sostegno politico all’Italia affinché possano cessare violenze, persecuzioni, discriminazioni e mettere fine al genocidio cristiano che dura da anni e ignorato da troppi

Chiedono di essere Biafrani

Chiedono un Referendum per stabilire la costituzione di uno stato indipendente come “Popolo Biafra” per ricostruire il loro popolo, vivere in democrazia liberi di professare la propria religione, liberi di poter ritornare nel proprio paese senza la paura di essere uccisi o di subire discriminazioni sociali.

Chiedono solidarietà per  la liberazione di Mazi Nnamdi Kanu leader dell’IPOB (Popolo indigeno del Biafra)  che da anni si sta battendo per l’indipendenza del Biafra, vittima di un sistema ingiustamente perseguitato, arrestato, processato e in attesa di sentenza rinviata ancora una volta a novembre. Alcuni giornali locali riferiscono che sono stati cambiati i capi di accusa e aggiunti altri.

Ieri al processo di Mazi Nnamdi Kanu gli agenti di sicurezza erano pesantemente armati, è stato negato l’accesso in tribunale ai giornalisti pur avendone l’autorizzazione e molti sostenitori hanno subito maltrattamenti. Sono state negate inoltre le riprese televisive alle principali stazioni televisive del paese e della BBC.

Un processo blindato per la sicurezza o una verità blindata?

La “Visione” dei Biafrani

La “visione” della ricostruzione del Popolo Biafrano è chiara, gli obiettivi sono concreti: fine delle violenze, libertà, la possibilità di condivisione delle risorse interne naturali del paese per dare vita ad uno scambio commerciale con l’Italia, paese verso cui esprimono profonda gratitudine per l’ospitalità.

È da ricordare che la Nigeria è un paese fertile e ricchissimo di risorse (petrolio, agricoltura, miniere, acqua) il cui sviluppo economico non si è mai espanso proprio a causa delle tensioni interne tra le varie etnie differenti per religione e costumi. Ieri gran parte della Nigeria, o meglio del Biafra che detiene gran parte dell’economia del paese, si è fermata in segno di solidarietà del Popolo Igbo.

Vogliamo Essere Biafrani!

Un sogno? No, se abbandoniamo gli ideologismi, se usciamo dalla piccolezza dell’individualismo, se abbattiamo l’egoismo degli interessi personali, se sradichiamo corruzione e  compromessi politici ed economici.

La “visione” dei Biafrani con il sostegno nostro e di altri paesi può diventare realtà ma ancor più può essere l’inizio di un percorso per la liberazione di tutti i popoli oppressi.  Ai popoli ancora liberi occorre solo la “Buona Volontà”  per attuarlo.

(Katia Botta Cognitive Coach e Naturopata ad indirizzo Biotipologico e Psicosomatico)

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