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Nigeria, ex presidente Buhari condannato per ritiro vecchie banconote prima del tempo

Da mesi la Nigeria sta avendo disagi per i cittadini e non solo dovuti alla scarsità delle nuove banconote ‘Naira’.

I gravosi problemi sono dovuti a causa delle banconote da 1000, 500 e 200 Naira ritenute non più di valide e dunque non utili per pagare quei servizi e beni quotidiani di cui la gente ha bisogno per vivere. Grazie alla mancanza di banconote nuove che purtroppo non sono state sostituite dalla banche in tempo il Paese sta subendo gravi agitazioni e rincari.

L’Arewa Consultative Forum (ACF) ha condannato l’uscente Presidente Muhammadu Buhari per aver disobbedito alla sentenza della Corte Suprema che ordinava il ricircolo delle vecchie banconote di naira fino al 31 dicembre 2023.

Il gruppo socio-politico del Nord ha descritto l’azione del Presidente come una grave lesione a quelle che sono le sue credenziali democratiche.

In una dichiarazione rilasciata domenica dal suo Segretario Generale, Murtala Aliyu, l’ACF ha lamentato che la politica di ridisegno della naira ha portato a un’inflazione incontrollata dei prodotti alimentari e di altri beni.

L’ACF ha anche avvertito che la crisi ha la possibilità di trasformarsi in un grave disordine sociale che potrebbe portare alla rottura dell’ordine pubblico in tutta la Nigeria.

Il gruppo ha affermato che 10 giorni sono un tempo sufficientemente lungo perché il governo trovi la strada per conformarsi a un’ordinanza del tribunale che è fondamentale per il raggiungimento della pace, dell’ordine e del buon governo nel Paese.

L’ACF ha sottolineato che in tutto il Paese si formano enormi folle e lunghe code intorno agli uffici bancari e agli sportelli automatici, mentre la gente lotta per ottenere il nuovo contante, che è rimasto estremamente scarso. “Questo ha scatenato rivolte e altre forme di disordini civili”, ha aggiunto.

La Banca Centrale della Nigeria (CBN) ha dichiarato di aver ridisegnato le banconote di taglio più alto – 200, 500 e 1.000 naira – per sostituire il denaro sporco in circolazione, per contrastare l’inflazione, frenare la contraffazione e promuovere l’utilizzo delle carte di debite e bancomat e con l’auspicio che la nuova moneta  riporti nel sistema finanziario parte del denaro accumulato da privati e aziende.

I venditori POS ovvero individui barricati agli angoli delle strade in città e villaggi di tutto il territorio che funzionano da bancomat, sono stati accusati di truffa per far pagare una commissione per  fino al 30% della somma richiesta.

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