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Nigeria, dopo due anni oltre 40 manifestanti del movimento #EndSARS restano in carcere

Due anni dopo le proteste dell’ottobre 2020 che chiedevano lo scioglimento della famigerata SARS, Unità speciale antirapine della polizia nigeriana, oltre 40 manifestanti si trovano ancora nelle prigioni di Lagos, Ibadan e Abolongo.

Le autorità giustificano la loro continua detenzione con la gravità delle accuse, del tutto false, di furto, incendio, possesso di armi da fuoco e omicidio. Molti degli oltre 40 detenuti hanno denunciato di aver subito torture.

Altre 21 persone arrestate due anni fa hanno trascorso in isolamento 15 mesi per poi essere scarcerate senza accusa né processo a seguito di una campagna di Amnesty International.

Va sottolineato che la commissione d’indagine istituita sulle brutalità commesse dalla polizia durante le manifestazioni (solo al casello autostradale di Lekki vi furono 12 morti) non ha combinato nulla tra continui rinvii, rifiuti dei dirigenti di polizia di presentarsi alle audizioni e intimidazioni ai testimoni.

 

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