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Crisi

Nigeria, crisi umanitaria nel paese si aggrava. Msf: servono aiuti urgenti

La crisi umanitaria in Nigeria è sempre più grave. Ormai è evidente che il Paese da solo non ce la fa ad affrontare la situazione e cresce l’allarme tra le organizzazioni non governative che chiedono maggiori fondi internazionali. In particolare Medici Senza Frontiere denuncia che, nonostante i numeri allarmanti di malnutrizione, epidemie e alti tassi…

La crisi umanitaria in Nigeria è sempre più grave. Ormai è evidente che il Paese da solo non ce la fa ad affrontare la situazione e cresce l’allarme tra le organizzazioni non governative che chiedono maggiori fondi internazionali.
In particolare Medici Senza Frontiere denuncia che, nonostante i numeri allarmanti di malnutrizione, epidemie e alti tassi di mortalità nel nord della Nigeria, gli aiuti non sono sufficienti a rispondere alla crisi e la situazione, quasi del tutto ignorata da donatori e organizzazioni umanitarie.
”Nel nord della Nigeria, dove si registrano livelli catastrofici di malnutrizione ed epidemie ricorrenti, gli aiuti umanitari non coprono gli enormi bisogni della popolazione”. È l’allarme lanciato da MSF.
”Abbiamo ripetutamente espresso alle Nazioni Unite e ai donatori le nostre preoccupazioni per l’allarmante e crescente crisi umanitaria nel nord-ovest. Il fatto che questa crisi non venga riconosciuta sta avendo un grave impatto sulla salute e sui bisogni umanitari della popolazione e ritarda la risposta che è disperatamente necessaria” afferma Ahmed Bilal, capomissione di MSF in Nigeria.

Negli ultimi anni, più di 600.000 persone sono rimaste sfollate nel nord-ovest della Nigeria a causa di violenze estreme, il deterioramento delle condizioni economiche e le conseguenze del cambiamento climatico. Ma nonostante gli incoraggianti segnali di mobilitazione da parte degli attori umanitari e dei donatori nel 2023, gli aiuti sono ancora insufficienti.
“È allarmante che le regioni del nord-est e del nord-ovest del paese colpite da alti livelli di malnutrizione e malattie prevenibili rimangano escluse da tutti i precedenti Piani di risposta umanitaria” conclude Bilal.

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