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Mozambico, Nampula una nuova Cabo Delgado?

Come giá successo nel 2020 nella Provincia di Niassa, nuovi attacchi lampo minano le certezze e i successi militari del 2022 delle forze mozambicane e rwandesi, e rimettono in discussione la sicurezza nazionale

Il 6 settembre di quest’anno, perdeva la vita suor Maria Coppi nel villaggio di Chipene, durante un attacco lampo nel quale altre suore sono sfuggite ad un tentativo di rapimento. Suor Maria Coppi é la prima espatriata uccisa dopo le vittime dell’attacco di Palma di Marzo 2021, costato la vita ad almeno nove sudafricani. Questa volta, peró, il dato piu preoccupante é l’evolversi degli attacchi nella Provincia di Nampula, che si trasforma in un nuovo fronte della guerriglia portata dall’ISIS Mozambico. In precedenza, altri attacchi si erano registrati a ridosso del confine provinciale meridonale di Cabo Delgado, nei distretti di Memba e Erati; in queste zone, la popolazione si é dovuta, ancora una volta, dislocare per cercare riparo in comunitá piu grandi e meno isolate, nella speranza di trovare zone meno soggette ad attacchi lampo. I dislocati nella Provincia di Nampula salgono cosí a piú di 90.000, a cui si aggiungono i 945.000 di Cabo Delgado; come giá accaduto in passato, piccole cellule dormienti, probabilmente sovvenzionate dall’ISIS Mozambico, attaccano villaggi isolati e costringono le forze mozambicane ad aprire un nuovo fronte da pattugliare, con l’ulteriore difficoltá di non riceverel’assistenza delle truppe rwandesi che si sono disimpegnate, sin qui, con maggiore efficienza a Cabo Delgado.

Verso la fine di settembre, esercito e polizia sembrano riuscire a garantire una parvenza di sicurezza che ha riportato a zero attacchi la situazione di Nampula delle ultime settimane; nonostante ció, ci si interroga sulla permeabilitá del territorio nord mozambicano a questo tipo di attacchi, studiati chiaramente per creare confusione e dare limpressione di aprire ogni volta nuovi fronti. Su Cabo Delgado, questa dinamica si era giá osservata nella zona di Chiure-Ancuabe, quei distretti che per tutto il 2020-2021 erano stati considerati sicuri, e che poi hanno visto un’intensificazione degli attacchi ad agosto 2022, situazione che ha reso anche il sud di Cabo Delgado una zona a rischio. La percezione della popolazione é, di conseguenza, quella di non aver nessuna zona realmente sicura e non esposta a potenziali attacchi.

A questo punto, sembra ovvio che lo sforzo militare debba espandersi anche a queste nuove zone, accanto a nuovi bisogni umanitari che crescono, ed un lavoro di coesione sociale e investimenti nell’area che sembrano essere indispensabili per non far cadere i giovani vulnerabili nella rete del terrorismo e di guadagni facili.

Proprio ad inizio Settembre, l’Alto Rappresentante per gli Affari esteri dell’UE, Joseph Borrell, visitava il Mozambico, e il 9 Settembre confermava un budget di 15M di euro approvato dall’UE per le forze militari SAMIM (Mozambico, Sud Africa, Botswana, Zambia, Lesotho) impegnate nel conflitto, che si aggiungono ai 35M di euro in quattro anni per le esercitaizoni e equipaggiamento. Si attende, inoltre, lo sviluppo dei rapporti col Rwanda e l’eventuale finanziamento anche per loro in modo da rafforzare la presenza nel nord del Mozambico.

Credits AP/Igor Barbero

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