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Migranti, sit-in al consolato tunisino a Milano per chiedere giustizia per Fati e Marie

Un sit-in davanti al Consolato dell’ambasciata della Tunisia a Milano per chiedere giustizia per Fati Dosso, sua figlia Marie e tutte le persone migranti vittime delle repressioni nel Paese.
i manifestanti, con cartelloni che raffiguravano le due vittime di questa ennesima tragedia di politiche migratorie disumane, si sono anche appellati alla sede diplomatica tunisina affinché i loro corpi vengano riportate in Costa d’Avorio e sia fatta luce sulle responsabilità dietro alla loro morte.
Nel giorno in cui Refugees in Lybia, Mediterranea Saving Humans e Collettivo tunisino per i diritti umani manifestavano pacificamente è arrivata  la notizia che la giovane donna e la sua bambina, morte nel deserto lungo il confine tra Libia e Tunisia, sono state seppellite a Tripoli dalle autorità locali in un cimitero musulmano sulla base delle informazioni sulla sua carta d’identità rilasciata dal governo libico due mesi fa.
Gli attivisti  di Refugees in Lybia hanno anche raccolto altre informazioni grazie alla testimonianza di un’amica,
Fati le aveva scritto più volte per informarla dei loro spostamenti ma non era riuscita a mandare la posizione precisa in cui si trovavano perché nel deserto le mappe di Google non funzionano bene.
L’ultima volta che è stata vista online era  il 17 luglio alle 5 del mattino. Si ritiene che lei e Marie siano morte il giorno seguente.

Di seguito l’appello inviato da Refugees in Libya alle autorità tunisine ed europee, firmato anche da Mediterranea Saving Humans.

Alle autorità tunisine ed europee,

Vi scriviamo con profonda preoccupazione per le espulsioni illegali di massa di africanəsubsaharianə verso i deserti della Libia e dell’Algeria. Queste violente offensive hanno provocato una grave crisi umanitaria. Uomini, donne e bambinə sono statə abbandonatə nel caldo torrido del deserto senza accesso a cibo e acqua.

Abbiamo appreso tragicamente che almeno una ventina di persone, tra cui diversi bambinə, sono morte di sete e di caldo. I corpi di queste vittime sono stati recuperati dalle autorità libiche di frontiera e dalla Mezzaluna Rossa libica al confine tra Libia e Tunisia. Tra queste vittime, piangiamo la perdita di Fatima Dosso, 30 anni, cittadina ivoriana, e di sua figlia Marie, di 6 anni.

Sono morte a causa delle insopportabili condizioni a cui sono state sottoposte dopo essere state espulse da Ben Gardane il 15 luglio. Chiediamo al Parlamento europeo, alla Commissione europea e al governo della Meloni di indagare sulle circostanze della morte di Fatima Dosso e Marie. Intanto Pato, padre e marito in lutto, chiede giustizia.

Ci scoraggia profondamente constatare che l’Europa ha concluso un accordo milionario con la Tunisia per gestire la migrazione e dissuadere le persone dall’attraversare il Mar Mediterraneo.

Questo accordo ci preoccupa seriamente poiché è noto come la Tunisia violi i diritti umani. L’Europa non dovrebbe stringere accordi con Paesi che non rispettano i diritti umani.

Le conseguenze di questo accordo sono evidenti: la Tunisia ha già espulso almeno 3.000 persone in poche settimane.

È inquietante il livello di repressione nei confronti di giornalistə che in Tunisia documentano e denunciano il trattamento disumano inflitto agli immigrati subsahariani. La repressione della libertà di stampa esaspera ulteriormente una situazione già disastrosa.

Condanniamo la politica migratoria europea e il suo accordo con la Tunisia, che ha portato a queste gravi violazioni dei diritti umani. Chiediamo alla Commissione europea, al Governo olandese e a quello italiano di non subordinare qualsiasi sostegno alla Tunisia al rispetto dei diritti umani da parte delle autorità tunisine e di interrompere qualsiasi forma di collaborazione fino a quando queste violazioni continueranno. Inoltre, condanniamo

fermamente il discorso razzista pronunciato dal presidente tunisino Kais Saied all’inizio di quest’anno, il quale ha provocato disordini, odio e perdite di vite umane tra lə Africanədi origine subsahariana.

Ancora una volta, chiediamo urgentemente giustizia per Fatima Dosso, sua figlia Marie e tutti coloro che sono statə espulsə illegalmente dalla Tunisia. Invitiamo le autorità tunisine ed europee a prendere immediati provvedimenti per evitare queste violazioni dei diritti umani, individuare i responsabili e fornire sostegno alle vittime. È loro dovere sulla base al diritto internazionale e di fronte all’intera umanità.

Chiediamo all’Unione Europea e ai suoi Stati membri di evacuare al più presto in Europa tutte le vittime intrappolate in Tunisia, evitando loro il rischio di essere espulse e deportate nel deserto o in zone pericolose o di essere costrette ad attraversare il Mediterraneo.

Il mondo ci osserva, ed è nostra responsabilità comune sostenere i principi di dignità, giustizia e assistenza per tutti, indipendentemente dalla loro origine.

Credits foto Mediterranea Saving Humans 

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