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Mauritania, liberato il deputato Biram dah Abeid
Era sequestrato per aver denunciato i pesanti brogli elettorali delle scorse elezioni nel paese.
La buona notizia ci arriva nella notte tra il 24 e il 25 maggio, intorno alle 3 del mattino ora locale di Nouakhott, Mauritania.
Biram dah Abeid è stato rilasciato!
Cosa gli era successo stavolta? Ripercorriamo i concitati eventi lì nel paese della moderna schiavitù dove da oltre un decennio vigiliamo sulle azioni dei numerosi attivist* del movimento pacifico IRA Mauritanie in nome della libertà.
13 Maggio 2023: in Mauritania si svolgono le elezioni Regionali, Legislative e Comunali in vista del 2024 anno in cui si terranno le elezioni presidenziali.
13 maggio il Presidente Biramdah Abeid vota nel suo seggio nel quartiere PK 10 di Nouckhott. @Samba Diagana
23 maggio: Biram dah Abeid convoca una conferenza stampa e invita i Media nazionali ed esteri. L’evento riesce bene con una vasta partecipazione ed una ampia eco nel paese e fuori… L’obiettivo di Biram è chiaro: denunciare dati alla mano i pesantissimi brogli e le evidenti mancanze delle elezioni regionali, legislative e comunali tenutesi pochi giorni prima.
24 maggio intorno alle ore 10 locali un furgonato della polizia nazionale mauritana arriva alla residenza privata di Biram dahAbeid, rieletto Deputato pochi giorni prima; la polizia di Stato si reca nella sua abitazione ed intima al Deputato e attivista per la libertà di seguirli per “rendere noto” su alcune dichiarazioni offensive espresse pubblicamente durante la sua Conferenza stampa nei riguardi del Governo Nazionale e del Presidente attuale Mohamed Ahmed Ould Ghazouani.
25maggio La notizia del sequestro di Biram si diffonde in pochi minuti in tutto il paese e spontaneamente la gente scende nelle strade per chiedere il rilascio del politico e attivista icona incontestabile ovunque.
Poche ore dopo, i militanti e le militanti del movimento IRA Mauritania sono fuori i locali della Sécurité National della capitale Nouakchott e chiedono in sit-in pacifico che Biram sia liberato immediatamente. Il pomeriggio stesso, casualità degli eventi è la Giornata Internazionale dell’Africa, una massa considerevole di persone scende in piazza radunandosi per chiedere la liberazione dell’ostaggio Biram dah Abeid e per domandare al regime del Presidente in carica di ripetere le elezioni farsa.
La sedia vuota simbolo di protesta per l’arresto arbitrario a danno del Deputato Biram dah Abeid. @Samba Diagana
@ Samba Diagana
Il clima si fa rovente ma nonostante gli animi concitati di tutti, il raduno si trasformerà in una enorme e ben animata festa!
A partecipare e a prendere la parola ai microfoni sul palco nelle prime file, i volti noti delle opposizioni che pur non aderendo agli intenti del nostro movimento per la rinascita dell’abolizione della schiavitù ( IRA), sono i primi a chiedere la liberazione di Biramche è un Deputato della Repubblica ed in quanto tale godrebbe dell’immunità parlamentare, particolare non trascurabile!
Con il nuovo arresto del noto attivista e deputato si è violato l’articolo 50 della Carta Costituzionale mauritana a tutela ,appunto, degli eletti rappresentanti del popolo. In maniera subdola si è nuovamente orchestrato un piano dall’alto, sempre lo stesso da anni di fermare Biram dah Abeid verso la corsa vicina quella delle elezioni del 2024, anno in cui la Mauritania eleggerà a suffragio diretto il nuovo Presidente della Repubblica.Strumentalizzando la conferenza stampa che voleva far luce sugli evidenti imbrogli e le immani mancanze delle elezioni del 13 maggio si voleva ancora una volta mortificare chi nella corsa politica conosce e rispetta la legge. Modificandone il discorso, il regime nazionale attuale ha tentato ancora di distorcere la realtà che vede Biram un leader pacifico e pacifista.
Cosa teme il potere Nazionale mauritano tanto da attuare sporchemanovre elettorali e non solo e violando esso stesso la proprialegge superiore?! E gli elettori? Ormai è evidente a tutti: si teme in maniera ossessiva che Biram dah Abeid diventi nel 2024 il nuovo capo di Stato, colui che possa veramente e finalmente far entrare la Mauritania nel rango dei paesi neo-democratici della fascia sub-sahariana abbandonando per sempre la consolidata etichetta che caratterizza quei paesi dall’essere apostrofati, a torto o a ragione, come dei regimi dittatoriali consolidati.
La “ generazione Biram” è ormai cosciente e pronta a difendere i valori della vera democrazia ed è in grado di camminare anche da sola; il lavoro politico e sociale che sta lentamente affermando il riconoscimento della legge e che lavora in questo senso da oltre un decennio continuerà e noi di qua dal mondo libero vigileremo affinché gli intenti di pace, democrazia e libertà siano garantiti a tutti e a tutte.
Il 26 maggio durante la Conferenza stampa per la ritrovata libertà, il deputato Biram dah Abeid ha tenuto a ringraziare tutti per l’enorme mobilitazione per chiederne il rilascio ma soprattutto ha ringraziato felice per la determinazione che la gente ha dimostrato in questa ultima triste occasione; che lui ha risvegliato pagando con i ripetuti arresti e violazioni.
Il futuro è roseo e ci fa ben guardare al 2024 anno delle prossime elezioni presidenziali. La Mauritania ha voglia di eleggere il suo primo Presidente nero!
* Ivana Dama, membro e attivista di Ira Mauritania in Italia e in Mauritania.