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Libia, il secondogenito di Gheddafi candidato alla presidenza del Paese?

“Ora sono amico dei miei carcerieri, ma soprattutto sono un uomo libero” (Saif al – Islam Gheddafi in una intervista rilasciata al New York Times)

Saif al-Islam Mu’ammar Gheddafi, nato a Tripoli il 25 giugno 1972, è il secondogenito del Colonnello Muammar Gheddafi, il leader libico ucciso a Sirte dai ribelli il 20 ottobre del 2011 durante la guerra civile, dopo 42 anni di dominio sulla Libia in seguito ad un colpo di stato avvenuto il 1 settembre 1969, che portò alla caduta della monarchia in Libia di Re Idris I e del suo futuro successore Hasan. Saif, laureato in architettura e attualmente leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Libia, catturato durante le rivolte nel 2011, condannato alla pena di morte nel 2015, detenuto nel carcere di Zintan fino al 2016, e scarcerato lo stesso anno, ora è un uomo libero a tutti gli effetti, e proprio in occasione dei dieci anni dall’uccisione del padre e dopo anni di silenzio, è tornato sotto la luce dei riflettori, mentre si fanno sempre più insistenti le voci di una sua candidatura alla presidenza della Libia per le prossime elezioni previste per il 24 dicembre, notizia diffusa anche dal noto quotidiano d’informazione libico Afrigate News e in qualche modo confermata anche dal Segretario Generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheit che in una recente intervista televisiva ha dichiarato che “tutti i cittadini libici hanno il diritto costituzionale di candidarsi alle elezioni, compresi il figlio di Gheddafi e il Maresciallo Khalifa Haftar”. Il figlio del colonnello ha tutte le carte in regola per candidarsi alle elezioni e secondo alcuni sondaggi ufficiosi, il gradimento di Saif si aggirerebbe intorno al 20%, dietro solo all’attuale premier Abdul Hamid Dbeibeh al 25, ma davanti al Maresciallo Khalifa Haftar, con il 15 % di consensi. Non male se consideriamo i rischi corsi da Saif durante la sua fuga, e in seguito cattura, da parte delle milizie berbere di Nafusa, mentre cercava di scappare in Algeria pochi giorni dopo il linciaggio di suo padre e la successiva condanna a morte seguita poi dalla scarcerazione. Un uomo dato praticamente per morto come futuro Presidente della Libia? Chi vivrà vedrà. Non ci resta altro che aspettare il 24 dicembre. Ma solo se davvero ci saranno le elezioni.

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