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Mauritania, le verità nascoste del governo

Il 24 gennaio 2024 la deputata Mariem è stata sospesa per quattro sessioni parlamentari dall’Assemblea Nazionale del Parlamento mauritano con l’accusa di aver apostrofato come “cane da guardia” il Primo Ministro dell’attuale Presidente della Repubblica Mohamed Ould Ghazouani.

L’ufficio dell’Assemblea Nazionale  con una brutale azione di forza costringe la Deputata dell’Opposizione Mariem Cheikh a lasciare l’aula.

Evidente, nella foto che riportiamo qui accanto, l’azione corporale di più uomini sulla deputata colpevole, secondo alcuni deputati presenti in aula, di aver usato toni troppo duri e “infanganti” nei confronti del Primo Ministro.

Da fonti interne al Parlamento presenti durante i fatti, possiamo smentire le accuse e aggiungere che il giorno dopo la stessa deputata Mariem Cheikh si è scusata attraverso le parole del deputato Biram dah Abeid che è intervenuto sui gravi fatti accaduti il giorno prima.

Nei giorni successivi ai fatti descritti diversi sono stati i raduni e le manifestazioni pacifiche di cittadini indignati per quanto successo all’interno del palazzo parlamentare. Durante le manifestazioni la polizia ha brutalmente aggredito e arrestato i militanti del movimento abolizionista delle moderne schiavitù IRA Mauritania di cui, è risaputo, Mariem è una nota attivista. Diversi i feriti che hanno riportato lesioni agli arti superiori ed inferiori e dimessi dalle diverse strutture ambulatoriali/ospedaliere della capitale Nouakchott.

Lo scorso 27 gennaio si è tenuta una prima conferenza stampa alla presenza dei Deputati Biram dah Abeid e Mariem Cheikh presso la sede del partito di opposizione SAWAB/ RAG  in cui si è fatta luce sui fatti accaduti.

Mariem è stata maltrattata perché nota scomoda figura che durante i propri interventi in aula non tralascia i temi scottanti taciuti da sempre nel  paese: Mariem parla di genocidi e passivi umanitari, di discriminazione raziale a danno di diverse etnie mauritane, parla di razzismo e di schiavitù. Tutti tabù mai affrontati prima di oggi.

I suoi interventi e i suoi articoli denunciano l’esclusione economica, sociale e culturale dei discendenti della schiavitù che ancora adesso sono privati degli elementari diritti umani in Mauritania. La battaglia dei diritti nei palazzi del potere è appena cominciata ma molti già scommettono per il vero cambiamento, chissà già forse in estate quando ci saranno le elezioni presidenziali?

InchAllah!

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