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L’Africa soffre da prima del Covid-19: si continua a morire a prescindere dalla pandemia

In Africa la sofferenza e il dramma hanno una lunga storia, raffigurata in immagini che ci provengono da giornali, riviste specialistiche, televisione e spot. Il nostro sguardo, molto spesso distratto, rischia di assuefarsi a quelle immagini di sofferenza, che invece vivono nella carne del popolo africano. E in alcuni Paesi, scelti solo come esempio e per brevità, il 2021 rischia di essere anche peggiore del 2020.

Nel Niger il vento del deserto soffia forte e l’inverno caldo porta polvere. Di giorno le temperature arrivano fino a 35 gradi, di sera invece precipitano a dieci. La malaria continua a mietere vittime ed è sempre pericolosa nel Sahel.

Il Niger non interessa a nessuno se non per i suoi confini, che sono utili all’Europa per il controllo delle frontiere. Per il resto sanità, istruzione e cultura sono un miraggio, il terrorismo continua a mietere vittime nei villaggi attorno al lago Ciad, al confine con Camerun e Nigeria e la povertà continua a uccidere senza vie di scampo. I bambini muoiono per malnutrizione e gli adulti si ammalano perchè mangiano poco, male o per nulla.

Nei campi profughi del Mozambico il 2021 non sarà migliore del 2020.

In un altro Paese africano, in Uganda,  continua la tragedia dei bambini “trafficati”, venduti e costretti all’accattonaggio. La pre-esistente instabilità politica è cresciuta dall’inizio, il 9 novembre, della campagna elettorale per la elezione di Presidente, Parlamento e rappresentanti locali, e, per l’occasione, sono cresciuti attacchi contro sostenitori e militanti dell’opposizione, le intimidazioni contro i giornalisti, arrivando ad usare il Covid-19 per limitare o impedire i raduni politici.

In Guinea Bissau, Guinea e Senegal l’impatto del Covid-19, dovuto alle restrizioni, ha avuto un impatto drammatico sulle loro economie in lieve crescita, particolarmente nei settori del commercio, manifatturiero, turismo, trasporti, agricoltura e pesca, con conseguente perdita di tanti posti di lavoro.

Dai numeri ufficiali e non sempre credibili, comunque sembra che il Covid-19 non stia facendo i contagi e le vittime del resto del mondo. Ma purtroppo si inserisce in un Continente già profondamente logorato da fame, terrorismo, guerre, carestie e malattie.

L’Africa è un Continente ricco di risorse naturali, che vengono sfruttate dai Paesi occidentali, da Cina, da Russia e dalla Turchia in testa. E così in Africa si continua a soffrire e morire indipendentemente dal Covid-19.

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