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La febbre dell’oro in Africa, il metallo più ricercato e ambito

Dalla Costa d’Avorio, dalla Repubblica Democratica del Congo, fino alla Tanzania, dal Malawi al Mozambico fino alla Namibia, la domanda di metalli per lo sviluppo tecnologico è in continuo aumento, con industrie in prima linea alla caccia di cobalto, grafite, litio, neodimio, niobio, praseodimio, terre rare.

Ma è sempre l’oro, il metallo più ricercato, dalle truppe mercenarie , di Putin, e i paesi africani in gioco si ritrovano a fare i conti con la pericolosa ricchezza del loro sottosuolo.

Tensioni, violenze, boicottaggi e irregolarità hanno caratterizzato le recenti elezioni di Guinea, Costa d’Avorio, Tanzania e Burkina Faso.

Dal Sudan, come un nervo il percorso delle riserve di questo minerale si spinge nel terreno arido verso est e percorre il Ciad, il Niger, il Burkina Faso, fino al Mali e alla Mauritania: la nuova corsa all’oro che è iniziata da meno di un decennio lungo quest’ insperato fiume.

L’esistenza dell’oro innesca dinamiche estremamente articolate:  esiste una pista scintillante seguita dalle intelligence occidentali per intercettare le risorse che finanziano la macchina militare russa.

E’ molto difficile da decifrare, ma aiuta a comprendere alcune manovre, si pensa da Mosca l’oro arrivi a Dubai e poi venduto nel resto del mondo riuscendo così ad aggirare l’embargo dei paesi occidentali.

La miniera di Ndassima, vicino a Bambari,ad esempio è ormai completamente nelle mani degli uomini di Putin, con un miliardo di profitti secondo gli Usa .

Sarà la storia della miniera di Ndassima a spiegare quali siano le attività criminali più recenti di cui gli Usa accusano gli uomini mercenari russi.

In particolare nella Repubblica Centrafricana, la Compagnia mercenaria sta svolgendo un lavoro essenzialmente economico .

Crimini di guerra sono stati sicuramente commessi da Wagner per sterminare la parte di popolazione locale che faceva resistenza.

Qui gli uomini di Wagner hanno stretti rapporti con i paramilitari  del Rapid Support Forces (RSF), cioè quelli che una volta si chiamavano janjaweed, i diavoli a cavallo che terrorizzavano le popolazioni del Darfur.

Il racconto degli antichi soldati di Wagner era così preciso , sui fini economici , dell’organizzazione mercenaria, che ha richiesto l’incrocio di vari pezzi del puzzle.

Dicono ; “cercavamo sempre le risorse del posto, le miniere, i luoghi di estrazione petrolifera.

Era sempre questo il  primo dei compiti che ci venivano assegnati”

E ora ne emergono due di notevole importanza;

Hanno trovato nelle miniere d’oro, una nuova fonte di finanziamenti,chiaramente per la guerra in corso e un nuovo terreno di reclutamento.

 

 

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