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Immigrazione, 15 stati UE chiedono misure più severe: «Occorre facilitare i rimpatri»

Albania? Ruanda? E’solo l’inizio. Evidente che l’idea dell’esternalizzazione delle frontiere, fa  proseliti tra i paesi Ue. Ma Francia, Spagna e Germania non ci stanno.
Una missiva inviata alla Commissione europea da 15 dei 27 paesi europei parte dell’Unione chiede  accordi globali “reciprocamente vantaggiosi” (soldi in cambio di trattenimenti) per poter inviare
persone richiedenti asilo verso paesi terzi considerati “sicuri”.
Dunque la nuova richiesta alla Commissione Ue è quella di cercare “nuove soluzioni per affrontare  la migrazione irregolare in Europa”, nonostante la recente approvazione della nuova legislazione dell’Unione.


A firmarla l’Italia in compagnia di – Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Romania,Austria, Paesi Bassi,  Danimarca, Finlandia Grecia, Malta e Cipro – ma non hanno firmato Germania, Francia e Spagna.
E’ un segno. Un’assenza che la dice lunga su come si sta posizionando in Europa il nostro paese.
“Incoraggiamo la creazione di accordi globali, reciprocamente vantaggiosi e partenariati duraturi  con i principali paesi partner lungo le rotte migratorie», si legge nella lettera, che chiede poi alla  Commissione Ue di considerare «la possibilità di trasferire i richiedenti asilo per i quali è  disponibile un’alternativa sicura in un paese terzo verso tali paesi».
La richiesta (QUI il potete scaricare l’originale in PDF firmata per l’Italia dal nostro ministrodell’interno Matteo Piantedosi) chiede il rafforzamento dei rimpatri dei migranti irregolari anche
attraverso la cooperazione con i cosiddetti paesi terzi per creare hub «dove rimpatriati potrebbero essere trasferiti in attesa di un loro allontanamento definitivo».
“Le attuali sfide relative al sistema di asilo e migrazione dell’Ue, compreso il forte aumento degli arrivi irregolari, sono insostenibili”, è quanto mettono nero su bianco i 15 governi firmatari tra cui l’Italia. Missiva inviata alla Commissione europea attraverso la responsabile agli Affari interni, Ylva  Johansson.

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