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Il Marocco “il paese più sicuro dell’Africa”, secondo Alexandre Benalla

Alexandre Benalla, ex guardia del corpo di Emmanuel Macron, è pieno di elogi per le capacità del Marocco in tema di sicurezza, paese dove si è stabilito dopo aver lasciato il Palazzo dell’Eliseo e ha fondato la sua società di consulenza e sicurezza, la Comya.

Lo stesso ex incaricato d’affari all’Eliseo, Alexandre Benalla, reso famoso dall’estate del 2018 per una serie di casi che hanno scosso la presidenza francese, ha decretato il Marocco “il Paese più sicuro dell’Africa”.

Sabato 16 novembre è intervenuto al MEDays Forum, un incontro annuale organizzato a Tangeri, in Marocco, dove quale sono invitate più di cento personalità internazionali per discutere di questioni politiche, di difesa, economiche e sociali.

“In un continente ancora piuttosto instabile, [il Marocco] mostra sicurezza e stabilità come nessun altro luogo”, ha detto l’ex guardia del corpo di Emmanuel Macron, sostenendo questa osservazione con il fatto che “la struttura statale è perfettamente progettata per garantire la sicurezza dei turisti, ma anche della gente”.

In effetti, il Marocco rimane oggi relativamente protetto dagli attacchi terroristici. L’ultimo grande attentato risale all’aprile 2011. Una bomba esplose sulla Place Jamaa El Fnaa, un’attrazione turistica della città di Marrakech, uccidendo 17 persone e ferendone altre 20.

Classificato tra i paesi meno rischiosi della regione, il Regno di Cherifian beneficia di una rete di sicurezza rafforzata, come dimostrano in particolare le varie operazioni svolte dall’Ufficio centrale delle indagini giudiziarie (BCIJ). Soprannominata FBI marocchina, la BCIJ ha effettuato una serie di operazioni dal 2015, smantellando decine di cellule terroristiche.

La competenza dei servizi marocchini, così come la posizione geografica del Paese, ne fanno un partner essenziale per la sicurezza degli Stati della sponda nord, afferma Alexandre Benalla.

“I servizi segreti marocchini sono molto forti nello spionaggio classico, ma si sono anche adeguati a quello tecnologico. [Cio consente di] individuare (…) le informazioni da fornire ai propri partner per evitare che si verifichi un’azione, terroristica o di altro tipo. Quindi penso che [il Marocco] sia un partner più che affidabile e strategico, e non credo che oggi i servizi occidentali, americani o europei, possano fare a meno di una cooperazione in materia di sicurezza con il Marocco”, afferma l’ex incaricato d’affari all’Eliseo.

La cooperazione in materia di sicurezza tra il Marocco e i suoi vicini settentrionali è aumentata negli ultimi anni in seguito agli attacchi terroristici di grandi proporzioni avvenuti in Europa.

Dopo gli attentati terroristici del 13 novembre 2015 in Francia, il Belgio aveva così espresso ufficialmente l’auspicio di “una stretta e profonda cooperazione relativamente all’intelligence e alla sicurezza dopo gli ultimi attentati di Parigi e le loro ramificazioni in Belgio e in altri Paesi europei”.

Separata dal Marocco da uno stretto largo 14 chilometri, la Spagna ha anche un rapporto “privilegiato” e “eccellente” di cooperazione con il Marocco nel campo della sicurezza, come ha sottolineato lo scorso marzo a Madrid il Segretario di Stato spagnolo per la Sicurezza, Ana Maria Botella, citata dal canale marocchino 2M.

La cooperazione nel campo della sicurezzza con la Francia ha, dal canto suo, “dato i suoi frutti, in particolare consentendo di sventare una serie di tentativi di attacco sul suolo francese o europeo”. È anche grazie a questa cooperazione che Parigi è stata in grado di identificare e neutralizzare alcune cellule terroristiche. Il contributo del Marocco è decisivo”, ha recentemente elogiato il giornalista Mohamed Ali Mrabi sul quotidiano marocchino L’Economiste.

“Con i suoi partner americani, ma anche con i suoi partner privilegiati in Europa, che sono Francia, Belgio e Spagna, non ci sono filtri! Abbiamo visto, peraltro, nei tragici eventi di qualche anno fa, fino a che punto l’intelligence dei servizi marocchini ha portato ad arresti ed interrogatori, spesso preventivi…”, ha aggiunto Alexandre Benalla, rammaricandosi che non ci sia abbastanza dialogo su questi aspetti.

Con un background legale e di sicurezza, Alexandre Benalla è intervenuto a fianco di esperti africani e occidentali al convegno MEDays dal titolo “Cybersecurity, robotica e intelligenza artificiale di fronte ai cambiamenti nella guerra asimmetrica: dalla sovversione all’adattamento”.

Particolarmente controverso dopo i vari fatti in cui è stato coinvolto, da sempre vicino alla coppia Macron divide ora la sua vita tra la Francia e il Marocco, dove ha fondato, nel novembre 2018, la Comya, una società di consulenza specializzata nella gestione del rischio.

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