vai al contenuto principale

Giulio Regeni, una richiesta di verità e giustizia lunga sei anni

Sei anni di dolore, sei anni di impegno, sei anni di dignità immensa che ci ha rivelato lo spessore morale di Paola e Claudio Regeni.
Sei anni in cui la loro forza e la loro determinazione nel continuare a cercare, chiedere, verità per il barbaro assassinio del loro ragazzo ricco di entusiasmo e aperto al mondo non sono mai venute meno.
E non si può che restargli accanto provando ad alleggerire il ‘peso’ sulle loro spalle, sostenendo l’azione che ci auguriamo prima o poi porti a una verità giudiziaria oltre che storica.
Una scorta mediatica che continua e ai rinnova da sei anni e che è stata, è e sempre sarà una priorità, per chi scrive è per il giornale che dirige.
Giulio Regeni è stato torturato, il suo corpo sul lettino dell’obitorio, dove lo hanno rivisto i genitori arrivati al Cairo pochi giorni dopo il suo ritrovamento, era ricoperto di lividi e di segni di bruciature e il suo volto era così malridotto che mamma Paola aveva raccontato che l’unica cosa che aveva riconosciuto di suo figlio era la “la punta del naso”.
Era ed è inaccettabile cercare di negare le responsabilità di Stato di questo atroce delitto, per nascondere il volto tirannico e criminale e i conflitti politico-sociali di un Paese, l’Egitto.
Non si può accettare la compiacenza che a lungo è stata riservata a questo regime, rinunciando alla dignità frantumata dalle pesanti e torbide relazioni tra un governo dispotico, apparati statali e attività criminali.
Dal primo momento ci siamo spesi, con Articolo 21 e Giulio siamo noi, per la campagna di Amnesty International e abbiano chiesto ‘Verità e giustizia per Giulio’.
Siamo in tanti, non solo i genitori di Giulio e il loro avvocato Alessandra Ballerini, a pretendere verità e giustizia.
Questa è la forza del popolo ‘‘giallo’ che illumina le storie delle vittime di un regime che non è, e non potrà mai essere, un interlocutore credibile. E chiunque lo assecondi è complice, colpevole, delle violazioni, degli orrori che continua a perpetrare.

Torna su