vai al contenuto principale

Finalmente il Senegal al voto, domani alle urne per le Presidenziali

Il Senegal si prepara al voto per le presidenziali tanto attese. Dopo una serie di ostacoli e avvenimenti che hanno messo a dura prova il Paese, i cittadini sono pronti ad andare alle urne domani, domenica 24 marzo.

Le controversie politiche hanno avuto inizio con i contrasti tra il presidente uscente Macky Sall e l’opposizione, culminando nel rinvio della campagna elettorale e delle elezioni previste in prima battuta per lo scorso 25 febbraio.

Tra la revoca di un decreto, crescenti sospetti fra i giudici e un clima di forte tensione politica nel Paese, è stato prima presentato un tentativo di dialogo tra Sall e le parti coinvolte e poi la decisione del Consiglio Costituzionale di fissare obbligatoriamente le elezioni entro la fine del suo mandato, fissato per il 2 aprile.

Ora, finalmente, il paese si prepara a esprimere la sua scelta. Né Macky Sall né Ousmane Sonko sono in corsa per la presidenza: il primo lascia la scena politica a fine del suo secondo mandato (e ultimo secondo la Costituzione senegalese), e Sonko (eliminato dalla corsa per problemi con la giustizia) passa la guida a Bassirou Diomaye Faye.

Sembra oggi che il confronto si concentri infatti principalmente tra tre principali contendenti: la Coalizione Diomaye, guidata proprio da Diomaye Faye, il Partito per l’Unità e la Rappresentazione (PUR), rappresentato da Aliou Mamadou Dia, e l’Alleanza per la Repubblica (APR), con Amadou Ba come candidato.

Dopo momenti di grande tensione e incertezza, mentre il Paese si avvicina a un momento cruciale per la sua storia politica, anche la sua diaspora giocherà un ruolo importante.

Se è un dato di fatto che i senegalesi residenti all’estero rappresentano una forza significativa, è altrettanto evidente che la loro storica presenza in Italia offra riflessioni interessanti. La Lombardia, come negli anni passati, si presenta oggi come uno dei luoghi chiave per l’attivismo politico senegalese. Militanti a Milano, Bergamo e dintorni stanno contribuendo in modo sostanziale alla campagna elettorale. Tanto in Italia quanto in Senegal.

In queste settimane, oltre a fornire supporto logistico e finanziario, i senegalesi residenti nel Paese stanno giocando un ruolo significativo nel favorire la partecipazione al voto grazie all’organizzazione di servizi di trasporto gratuiti, come autobus e finanziamenti per facilitare gli spostamenti verso i seggi elettorali.

Il monitoraggio dell’andamento delle elezioni è diventato cruciale, specialmente con l’aumento dei nuovi iscritti alle liste elettorali rispetto agli anni passati. Complessivamente, allo stato dell’arte, risultato 7033854 elettori iscritti in Senegal e 338040 all’estero, con 51617 in Italia (+ 4917 dal 20219).

Tuttavia, non tutto è privo di ostacoli. Tensioni e tattiche volte a scoraggiare il voto sono evidenti, soprattutto per i sostenitori di Pastef. Alcuni elettori si trovano in situazioni complesse, come quelli che si sono iscritti in una città ma ora si ritrovano a dover votare in un’altra.

Per molti cittadini della diaspora però le elezioni del Senegal del 2024 sono descritte come le più belle e allo stesso tempo le più pericolose. “Il crescente risveglio delle coscienze dormienti, soprattutto tra i giovani, è alimentato dalla speranza portata dal candidato Ousmane Sonko. La sua campagna ha mobilitato un numero senza precedenti di cittadini, creando un senso di cambiamento e unità. Tuttavia, c’è anche una crescente paura nei confronti del cambiamento da parte di chi trae vantaggio dal sistema attualmente in vigore. Le relazioni internazionali, in particolare con la Francia, rendono queste elezioni un banco di prova cruciale per il futuro del Paese” dice Rama Sarr, giovane attivista senegalese tra Francia e Italia.

Torna su