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Oromia. Dopo le tensioni religiose, funzioni religiose e proteste nella Capitale

Etiopia. Chiusura dei social in Oromia, proteste nella capitale

Oromia. Le tensioni seguite alla spaccatura in seno alla Chiesa Ortodossa etiope, hanno portato alla chiusura delle piattaforme social Facebook, Telegram, TikTok e Messanger nella regione e nelle zone periferiche della capitale e a quella di tutte le scuole nella giornata di ieri.

Etiopia. Lo scisma nella Chiesa Ortodossa infiamma l’Oromia

A conferma l’Osservatorio indipendente sui social media, Netblocks, ha avvalorato la notizia della chiusura delle piattaforme in Oromia, che includono quelle di messaggistica istantanea, a partire dalla giornata di giovedì 9 Febbraio.

Social media and messaging apps restricted in Ethiopia amid religious tensions

 

La Chiesa ortodossa etiope Tewahedo ha criticato il governo per essere intervenuto nella vicenda e dopo le manifestazioni e le celebrazioni religiose tenutesi questa settimana in Oromia – nonostante gli avvertimenti delle forze di sicurezza – ha indetto una manifestazione nella capitale per domenica 12 Febbraio.

Per il 22 Febbraio i vescovi oromo hanno indetto un nuovo sinodo, sostenendo con forza la necessità di esercitare la loro fede nelle lingue locali, accusando il Santo Sinodo di voler mantenere l’egemonia culturale e linguistica con lo scopo di mantenere intatto lo status quo esistente.

La lettera del Patriarca Abune Mathias indirizzata al Sinodo dei Vescovi "separatisti". Credit: Stalin Gebreselassie on Twitter
La lettera del Patriarca Abune Mathias indirizzata al Sinodo dei Vescovi “separatisti”. Credit: Stalin Gebreselassie on Twitter

A supporto della propria posizione, il Patriarca della Chiesa ortodossa Tewahedo, Abune Mathias, ha richiesto al sinodo dei vescovi “separatisti” di tornare all’ovile, incolpando “i politici” di aver posto le condizioni per la guerra nel Tigray e per l’alienazione della Chiesa dal proprio popolo di fedeli.

Di contro, i vescovi scismatici hanno invitato la Chiesa Ortodossa tigrina della “Sede di Selama”, ad unirsi nella lotta contro l’egemonia ahmara. Un appello per ora rimasto inascoltato. La Chiesa tigrina infatti ha affermato di voler mantenere la propria indipendenza, avendo le proprie radici nel sangue dei tigrini.

Il primo ministro Abiy Ahmed, durante una riunione dell’ufficio di gabinetto, ha richiamato la Chiesa ortodossa a risolvere il dissidio, mantenendolo sul piano religioso, ma altresì ha accusato la Chiesa ortodossa di fare politica, di corruzione e razzismo. 

L’affondo del governo è arrivato dopo le manifestazioni nella regione. Il governo ha accusato i dimostranti di aver oltrepassato la linea rossa, mettendo a rischio la sicurezza interna, ordinando arresti e rispondendo con la repressione ad ogni forma di protesta.

Funzione religiosa di massa indetta dall'EOTC nella capitale.
Funzione religiosa di massa indetta dall’EOTC nella capitale.

Parole risuonate come fuoco per i religiosi che rispedendo al mittente le accuse, hanno imputato al governo di voler “distruggere la Chiesa una volta per tutte“, promettendo di “lottare per la Chiesa fino alla morte o all’esilio“.

La crisi all’interno della Chiesa ortodossa ha origini profonde e lontane, complesse e difficilmente sintetizzabili, anche se è divampata di recente. Più volte il clero oromo ha posto il problema linguistico-culturale come causa del calo del numero di fedeli e dell’allontanamento progressivo della Chiesa dai fedeli, molto spesso non in grado di comprendere la lingua, la cultura, gli usi ed i costumi delle altre etnie.

L’azione del premier non è sembrata risolutiva, anzi. La difficoltà della controversia tra le due fazioni risulta molto difficile; all’interno della questione religiosa infatti si intersecano fattori sociali, culturali, linguistici ed etnici.

Il controllo della Chiesa Ortodossa Etiope Tewahedo è sempre stato centrale all’interno dei rapporti di forza del paese, non a caso la Chiesa ortodossa si è affrettata a sottolineare come proprio l’EOTC ha gettato le basi per l’unità del paese. Una frammentazione dell’istituzione religiosa potrebbe essere il preludio per nuove dinamiche centrifughe, che saldandosi con le istanze politiche ed etniche esistenti, potrebbero divenire l’ennesimo fattore dirompente in seno alla federazione.

La dichiarazione dell'ufficio del Patriarca nella quale si annuncia l'incontro con il PM Abiy Ahmed
La dichiarazione dell’ufficio del Patriarca nella quale si annuncia l’incontro con il PM Abiy Ahmed

Nelle prossime ore si terrà un incontro tra il Patriarca Abune Mathias ed il Primo Ministro Abiy Ahmed. L’incontro si terrà presso l’ufficio del primo ministro e non nella residenza del Patriarca per non esacerbare ulteriormente gli animi con la visione del corteo presidenziale.

 

 

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