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Diaspora e fede, la comunità eritrea si ritrova nella chiesa Copta Ortodossa di Roma

Nella suggestiva cornice della Chiesa Copta Ortodossa Eritrea di San Salvatore in Campo, tantissimi fedeli si sono riuniti domenica 19 novembre per partecipare alla solenne festa dell’Arcangelo Michele. Un’atmosfera di devozione e gratitudine ha permeato la liturgia, coinvolgendo la vivace comunità eritrea di Roma. L’evento ha acquisito ulteriore rilevanza grazie alla partecipazione di Monsignor Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana. L’iconografia dell’Arcangelo Michele, giovane alato in armatura che fronteggia il drago del Male con una spada simbolica, ha animato la celebrazione, rappresentando la lotta spirituale contro le forze oscure. Le ferventi preghiere dei fedeli hanno cercato la difesa contro le insidie e la malvagità che il Male può insinuare nelle loro vite. La numerosa partecipazione ha evidenziato l’importanza di questa festa patronale nella vita spirituale della comunità eritrea di Roma. La Chiesa, attraverso riti e preghiere, ha fornito un rifugio sacro in cui i fedeli hanno cercato protezione e guidato i loro cuori verso la luce della fede. La celebrazione non solo ha consolidato il legame tra la comunità eritrea e la Chiesa Copta Ortodossa ma ha anche offerto uno spazio significativo di riflessione sulla forza della fede e sulla costante lotta contro le forze negative che minacciano la vita spirituale di ciascun credente. La festa di San Michele Arcangelo ha così assunto un significato più profondo, unendo la comunità in una testimonianza collettiva di fede e tradizione. Questa festa, all’interno della Chiesa Ortodossa Eritrea di Roma, si configura come un connettore vitale tra la venerazione di San Michele nella tradizione ortodossa e la ricca eredità culturale della comunità eritrea. In questo contesto, la Chiesa diventa il crocevia dove la spiritualità e la storia si intrecciano, offrendo una visione unica della fede e della identità culturale. Al termine dell’evento abbiamo incontrato Sua Beatitudine Monsignor Filippo Ortenzi che ha così commentato l’esito della cerimonia:

“Cari fedeli, È con immenso piacere che mi rivolgo a voi oggi, al termine di questa straordinaria celebrazione in onore dell’Arcangelo Michele, che ha riunito la nostra comunità in un atto collettivo di fede e devozione. In questo momento di riflessione, desidero condividere alcune parole sulla forza della fede ortodossa e sul contesto unico che caratterizza la nostra presenza qui. La fede ortodossa, radicata nelle antiche tradizioni della Chiesa, ci offre una guida preziosa nella nostra ricerca di significato e protezione spirituale. La raffigurazione dell’Arcangelo Michele, simbolo della lotta contro le forze oscure, ci ricorda la nostra costante battaglia spirituale e la necessità di affidarci alla divina protezione. Nel contesto della laicità dello Stato eritreo, osserviamo con gratitudine la libertà religiosa che ci è concessa. Questa libertà non solo riflette la visione di uno stato pluralistico, ma anche la capacità di coesistere in armonia con le diverse confessioni presenti nella società. Islam, Copti Ortodossi, e minoranze cattoliche trovano spazio per praticare la propria fede, creando un tessuto ricco di diversità religiosa. Questo approccio aperto e inclusivo è in sintonia con gli insegnamenti evangelici che ci esortano a amare il prossimo e a rispettare la diversità delle vie spirituali. Nel Vangelo di Matteo, il Signore ci insegna a essere “luce del mondo” e “sale della terra”, invitandoci a portare la nostra fede nel mondo con compassione e rispetto. In conclusione, oggi celebriamo non solo la festa dell’Arcangelo Michele ma anche la bellezza di vivere la nostra fede in un contesto che promuove la libertà religiosa. Che la luce della fede illumini il nostro cammino e che possiamo continuare a costruire ponti di comprensione e rispetto tra le varie confessioni presenti in questa terra. Vi ringrazio per la vostra partecipazione fervente e auguro a ciascuno di voi le benedizioni divine mentre continuiamo il nostro percorso di fede. Che l’amore e la pace del Signore siano con voi sempre. Amen”.

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