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Covid-19, raddoppiati in una settimana i contagi in Africa. In Nigeria la prima vittima eccellente

In Africa tra le regioni più povere del mondo, la pandemia si sta espandendo in modo esponenziale. Ed è ancora agli inizi. I morti registrati per Covid-19 sono oltre mille, tra cui una personalità eccellente: il capo di gabinetto del presidente nigeriano Muhammadu Buhari, Abba Kyari.
Tra gli uomini più potenti del Paese, Kyari, che aveva oltre 70 anni e vari problemi di salute, tra cui il diabete, era il consigliere di massimo livello del 77 enne capo di Stato. Anche Buhari ha vari problemi di salute, mai divulgati, e nel 2017 è stato a Londra per cinque mesi per curarsi, dunque anch’egli a rischio se contagiato.
Kyari è la vittima di più alto profilo nello stato dell’Africa occidentale, che registra circa 600 casi confermati e 20 morti. Era stato in Germania a inizio marzo per un incontro con i dirigenti del colosso elettromeccanico Siemens e tornato in Nigeria aveva partecipato a varie riunioni con esponenti di governo.
Il Centro nigeriano di controllo delle malattie (Ncdc) ha confermato che ieri, in un solo giorno, sono stati 86 i nuovi casi di coronavirus, il dato giornaliero più alto registrato fino a ora. I funzionari affermano di aver aumentato i test e quindi di aspettarsi un incremento esponenziale dei numeri. La Nigeria, il Paese più popoloso dell’Africa, ha confermato un totale di 627 casi di coronavirus e 21 decessi causati dalla malattia Covid-19. Misure restrittive sono state imposte nella capitale Abuja e negli stati di Lagos, Ogun e Kano.

I casi confermati in tutto il continente intanto sono più di 23mila in 52 dei 54 Paesi. L’Organizzazione mondiale della sanità ha espresso preoccupazione per l’aumento della trasmissione dell’infezione a livello locale. L’Africa potrebbe essere il prossimo hotspot della pandemia. Oltre 50% in più i casi confermati nell’ultima settimana, mentre il numero dei decessi è aumentato del 60% sono dati molto più che allarmanti.
Un continente in cui sono già presenti malattie molto gravi come malaria, Aids e tubercolosi spesso può risultare difficile distinguere il coronavirus. Un altro elemento che non facilita l’individuazione dei casi è l’età media bassa della popolazione. Nell’Africa subsahariana, in particolare, oltre il 60% della popolazione ha meno di 25 anni,dunque possibili portatori asintomatici del virus.

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