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Covid-19, quando la distribuzione degli aiuti segue logiche politiche

Le prove si fanno sempre più numerose e oggi Amnesty International è arrivata a denunciarlo pubblicamente: in diversi stati africani la distribuzione di generi alimentari alle famiglie più bisognose e a coloro che hanno perso il lavoro segue logiche di affiliazione politica.
Il governo dell’Angola sin dal 23 marzo ha avviato un programma di distribuzione di generi alimentari di prima necessità (mais, riso, zucchero e olio da cucina tra gli altri). Ma molte famiglie delle province di Luanda e Benguela lamentano mancanza di trasparenza nella compilazione degli elenchi dei destinatari. Altre, nel sud del paese fiaccato da anni di siccità e dispute tra le comunità di pastori, gli aiuti non li hanno proprio visti.
Anche nello Zimbabwe – uno stato dove oltre sette milioni e mezzo di cittadini sono intrappolati nell’insicurezza alimentare – la distribuzione degli aiuti è parziale. Lo segnalano le comunità di Sakubva, Mutare e Mutasa. Qui il parlamentare dell’opposizione Regai Tsunga è stato arrestato mentre stava distribuendo cibo alle famiglie penalizzate dalle logiche di affiliazione politica.
In Sudafrica è successo persino di peggio: in otto province funzionari locali dell’African National Congress, il partito al potere, si sono accaparrati aiuti destinati ai poveri.
Il presidente Ramaphosa e la direzione dell’Anc hanno chiesto il loro immediato arresto.
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