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Covid – 19, la pandemia aggrava crisi economica e prepara future ondate migratorie dall’Africa

L’impatto del Covid-19 nel Continente africano sembra essere al momento meno devastante di quelle che potevano essere le iniziali previsioni. Ma, quando si guarda all’Africa, lo sguardo deve essere a 360 gradi e non può non tenere in considerazione le condizioni sanitarie, sociali, civili ed economiche di partenza, sulle quali si è abbattuto il virus.

Dai dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, l’epidemia da Covid-19 procede lentamente in Africa, in calo in alcuni Paesi, e l’85% dei casi è concentrata in 8 Paesi (Sud Africa, Egitto, Marocco, Etiopia Nigeria, Algeria, Ghana e Kenya). Mentre il tasso di letalità globale è del 3,5% circa, in Africa sembra essere al massimo il 2,4% (con 34.706 morti totali al 25 settembre). Le cifre attuali in Africa rappresentano il 4,1% dei casi confermati di Covid-19 e il 2,6% delle morti in tutto il mondo.

C’è molta incertezza, se non inaffidabilità, su questi dati, perchè il sospetto è che le autorità globali li coprano e il sitema sanitario, sia pubblico, fragile, che privato, non rendono facile il computo reale dei numeri.

Quello che è certo è che le misure adottate dai governi opulenti non potevano essere del tutto quelle che hanno adottato i governi africani. Le enormi estensioni rurali e gli slums, dove ci sono grossi problemi di rifornimento di acqua e di energia, e la vita commerciale che ruota intorno ai mercati, rendevano difficile se non impossibile praticare universalmente lo smart working, il distanziamento sociale o il lavaggio delle mani.

Se questo è un fatto, occorre anche aggiungere che, secondo alcuni, il vero vantaggio per gli africani sarebbe che il 70% della popolazione africana è sotto i 30 anni.

Ma se la sfida lanciata dal Covid-19 sembra al momento non preoccupare molto il Continente, la sfida vera era e rimane ancor più oggi quella economica. Secondo la stima di alcuni esperti, il Pil africano arretrerà nel 2020, come non era successo neppure durante la crisi storica del 2008.

Il 90% dei lavoratori africani vive nel settore informale, potrebbero rallentare le rimesse degli emigrati – che, per la cronaca, valgono 4 volte gli aiuti – l’AIDS ha già decimato alcune delle risorse umane essenziali, come gli infermieri, gli insegnati, i poliziotti, etc).

Se non ci pensiamo adesso e se non aiutiamo subito, Covid o no, Italia ed Europa finalmente insieme, non sarà solo un disastro per l’economia africana, ma il  Covid-19 fungerà anche solo da uleriore incentivo a partire per future ondate migratorie.

I morti in mare e le attese nei porti prima dell’approdo dei migranti sono già troppi. E’ urgente uno scatto di solidarietà politica europea per cercare di risolvere l’odissea dei migranti.

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