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Costa d’Avorio, la violenza delle armi e dei machete nel dopo-elezioni. Sale numero vittime

Dal 31 ottobre, giorno delle elezioni in Costa d’Avorio che il 9 novembre hanno assegnato la vittoria ad Alassane Ouattara, almeno 55 persone sono state uccise a colpi d’arma da fuoco o con i machete negli scontri tra opposte fazioni, con le forze di sicurezza troppo spesso a guardare. I feriti, secondo il Consiglio nazionale dei diritti umani, sono quasi 300.
La denuncia arriva da Amnesty International, che segnala anche numerosi arresti di militanti dell’opposizione, compreso il leader Pascal Affi N’Guessan, in carcere dalla notte tra il 6 e il 7 novembre.
N’Guessan deve rispondere di 30 capi d’accusa tra cui attacco e cospirazione contro l’autorità dello stato, omicidio e terrorismo. ll suo avvocato è riuscito a incontrarlo solo una volta, il 9 novembre, quando è comparso di fronte a un giudice dopo 60 ore di detenzione in un luogo sconosciuto. Tuttora non si sa dove sia detenuto.
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