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Costa d’Avorio, centinaia in carcere in condizioni durissime. Anche un ingegnere italiano

Amnesty International ha reso note le conclusioni di una missione di ricerca svolta a febbraio in Costa d’Avorio per monitorare la situazione delle carceri, riempitesi a dismisura dopo le proteste e le violenze della seconda metà del 2020 in occasione delle elezioni presidenziali di ottobre.

Il numero esatto delle persone finite in carcere negli ultimi mesi non è noto ma come minimo sono 300, tenute in condizioni igienico-sanitarie deplorevoli, a rischio di contagio dal Covid-19 e con limitato accesso ad avvocati e cure mediche.

Il sovraffollamento è spaventoso: il penitenziario centrale MACA di Abidjan ha una capienza massima di 1500 prigionieri ma ne ospita 7782, in buona parte in detenzione preventiva.

Almeno sei persone, arrestate a ottobre, sono state torturate con scariche elettriche, pistole taser e machete: hanno firmato confessioni senza poterle leggere e sono state trasferite al MACA.

Nei colloqui con le autorità ivoriane, Amnesty International ha preso atto dei progressi nelle indagini sulle violenze scoppiate tra i simpatizzanti del presidente Alassane Ouattara e quelli dell’opposizione. Tuttavia, le famiglie dei manifestanti uccisi sono ancora in attesa della giustizia.
Tra i detenuti un ingegnere italiano, Maurizio Cocco, 59enne di Fiuggi, arrestato il 31 maggio del 2022). capi d’accusa nei suoi confronti traffico di cocaina, associazione a delinquere, possesso illegale di armi e riciclaggio di denaro.
Cocco, che si è sempre dichiarato innocente, è ritenuto complice di un gruppo di trafficanti internazionali che operavano e ra Abidjan (la capitale ivoriana) e Tobou, una città a pochi chilometri dal confine con la Liberia, all’interno di un’indagine portata avanti in collaborazione tra la polizia ivoriana e francese.
Gli investigatori sono arrivati sulle loro tracce dopo nove mesi dal sequestro di un container pieno di droga nel porto di Santos, scovato tra le merci in partenza per la Costa d’Avorio.
Sulla vicenda il ministero degli Affari esteri ha sottolineato che “sta seguendo con la massima attenzione il caso”.

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