vai al contenuto principale

Colpo di stato in Mali, arresti arbitrari e uccisioni. L’allarme di Amnesty International

Amnesty International si è detta estremamente preoccupata per l’arresto dell’ormai ex presidente del Mali Ibrahim Boubacar Keita, dell’ex primo ministro Boubou Cissé e di altri esponenti del deposto governo ad opera del Comitato nazionale per la salvezza del popolo, autore del colpo di stato del 18 agosto.
L’organizzazione per i diritti umani ha chiesto alla giunta militare che ha assunto il potere di rilasciare tutte le persone arrestate a meno che non dimostrino che sono sospettate di crimini riconosciuti dal diritto internazionale e di impegnarsi a rispettare e proteggere i diritti umani.
Amnesty International ha espresso preoccupazione anche per le notizie relative alla morte di quattro persone e al ferimento di altre 15, raggiunte da colpi d’arma da fuoco in circostanze ancora da chiarire.
Il colpo di stato ha avuto luogo in un contesto di forte crisi politica, nata all’indomani della proclamazione dei risultati delle elezioni legislative dell’aprile 2020 e acuitasi durante le proteste di massa, promosse e dirette da giugno dal Movimento 5 giugno – Fronte patriottico di resistenza.
Il 10 luglio le proteste erano state soppresse dalle forze di sicurezza con estrema brutalità: alla fine della giornata i morti erano stati almeno 14 e i feriti 300.
Torna su