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C’è vita dopo le elezioni in Nigeria?

L’Agenzia Nazionale per l’Orientamento (NOA) ha invitato i nigeriani a desistere da atti di violenza prima, durante e dopo le elezioni, perché “c’è vita dopo le elezioni”.

Ricordo che prima delle elezioni presidenziali il terreno politico nello Stato di Kano si era riscaldato in seguito a violenti scontri tra i sostenitori dell’All Progressives Congress (APC) al governo e quelli del New Nigeria Peoples Party (NNPP). Gli analisti già allora ritenevano che la situazione rappresentasse una grave minaccia per le elezioni generali del 2023 nel Paese.

Il direttore generale dell’agenzia, Garba Abare, ha lanciato l’appello giovedì a Kano, in occasione di un dialogo con i media in vista delle elezioni, già rinviate sabato scorso, per il governatorato e la Camera dei Deputati del prossimo sabato 18 marzo invitando i politici a non usare linguaggi infiammatori e a smettere di surriscaldare inutilmente il clima politico del Paese.

Ha spiegato che NOA sta facendo molto per garantire che il messaggio di pace, unità e comprensione arrivi in ogni angolo del Paese.

Garba Abare ha proseguito il discorso avviando ad un certo punto una riflessione “I nigeriani ricordino, qualunque cosa accada, c’è vita dopo le elezioni“.

“Dovreste riflettere sul bisogno di pace e, come giornalisti, fare lo stesso nei vostri reportage quotidiani. Se perdiamo la pace di cui godiamo oggi, saremo tutti perdenti domani, ricordate che è più facile distruggere che costruire”.

Rispondendo alla domanda su cosa abbia fatto NOA in merito all’introduzione della politica senza contanti e alla riprogettazione delle banconote nigeriane Naira, il capo della NOA ha lamentato la mancanza di sinergia con la BCN Banca Centrale Nigeriana.

“Abbiamo scritto una lettera alla BCN per ottenere informazioni tecniche sulla politica di riprogettazione delle nostre nuove banconote da 1000, 500 e 200 Naira ma ad oggi la CBN non ha ancora risposto. Questo ha influito sulla nostra capacità di informare il pubblico. C’è molto lavoro da fare, ma non abbiamo uno strumento utile da poter usare”.

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