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Camerun, attivista per la pace agli arresti dall’11 agosto

Abdul Karim Ali, un attivista per la pace del Camerun, è stato arrestato l’11 agosto e da allora è detenuto in condizioni inumane. Secondo Amnesty International, che sta seguendo il caso dall’inizio, è stato sottoposto a torture. La moglie, dopo aver raccontato la sua vicenda alle organizzazioni internazionali per i diritti umani, ha ricevuto minacce di morte ed è stata costretta a cambiare casa.

 

Ufficialmente, non si sa di cosa Abdul Karim Ali sia accusato. Quel che è certo è che è stato arrestato dopo che aveva denunciato le violenze commesse dal capo di una milizia filogovernativa operante nel sudovest del Camerun. Nulla di segreto, dato che il miliziano aveva anche provveduto a diffondere online le sue gesta.

 

Dopo aver trascorso 84 giorni presso una stazione della gendarmeria di Bamenda, in condizioni inumane e senza contatti col mondo esterno, Abdul Karim Ali è stato trasferito in una prigione della capitale Yaoundé. Il 7 novembre è stato portato in un edificio dove ha sede un tribunale militare ma dopo alcune ore è stato rimandato in cella senza informazioni sulla sua eventuale incriminazione.

 

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