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Camerun, ancora in carcere oltre cento tra attivisti delle regioni anglofone e oppositori politici

Oltre un centinaio di attivisti delle regioni anglofone e di oppositori politici del Camerun, arrestati nel corso degli ultimi cinque anni per aver esercitato i diritti alla libertà di espressione e alla libertà di manifestazione, languono in carcere dopo aver subito in alcuni casi maltrattamenti e torture.

In loro favore Amnesty International ha avviato una campagna, intitolata “Non tappategli la bocca: libertà subito per le vittime di detenzione arbitraria”, chiedendo il rilascio immediato di tutti coloro che sono stati arrestati solo per aver espresso le loro opinioni politiche o aver preso parte o convocato manifestazioni.

La campagna si concentra su decine di persone delle regioni anglofone del Nordovest e del Sudovest del Camerun, arrestate tra il 2016 e il 2021 per aver preso parte a proteste pacifiche, e su circa 107 sostenitori del Movimento per la rinascita del Camerun, la principale formazione di opposizione del paese.

Molte delle persone in carcere sono state condannate dai tribunali militari, in violazione del diritto internazionale dei diritti umani, e giudicate colpevoli sulla base della repressiva legge antiterrorismo del 2014.

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