vai al contenuto principale

Burundi, arrestato dai servizi segreti il direttore del Kira Hospital

Nella sera del 1° aprile, i servizi di intelligence del Burundi hanno arrestato il dottor Christophe Sahabo, direttore della principale clinica del Paese, la Kira Hospital Clinique Suisse. Tra i primi a darne notizia, il giornalista di RFI Endras Ndikumana, il quale ha evidenziato come l’arresto sia avvenuto senza mandato e ricordando che il Servizio di Intelligence dipende direttamente dal gabinetto del Presidente burundese, Évariste Ndayishimiye.

Oltre a Sahabo, venerdì sera è stato arrestato anche il francese Jean-David Pillot, presidente del consiglio di amministrazione della clinica, considerata la più moderna del Burundi, da diversi anni diventata un punto di riferimento per l’intera regione. Le motivazioni sono al momento oscure e ci si domanda se siano da individuare in eventuali pressioni diplomatiche o se siano un modo per costringerlo alle dimissioni.

Intanto Pillot è stato rilasciato il giorno dopo l’arresto, mentre il dottor Sahabo è ancora in cella, in isolamento da tre giorni. Secondo i familiari, il direttore della clinica era da diverse settimane sotto pressione dal governo burundese. Ad oggi, nessun funzionario governativo si è pronunciato sul motivo di questo doppio arresto, tuttavia nel fine settimana i servizi segreti del Burundi hanno pubblicato alcuni documenti sui social network in merito a questo caso. Innanzitutto, secondo i rappresentanti degli azionisti pubblici, il direttore sarebbe responsabile di “cattiva gestione e gestione fraudolenta“, per cui chiedono il “licenziamento immediato” dell’amministratore delegato:

Dopo poco, sono arrivate le dimissioni del dottor Sahabo per “ragioni personali“, ma a Bujumbura molti ritengono che si tratti di una lettera estorta con intimidazioni e pressioni:

Come sottolinea RFI, “l’obiettivo del governo burundese è di prendere il controllo delle cliniche più moderne del Paese“. Lo conferma la stessa lettera dei rappresentanti pubblici all’interno del Consiglio di Amministrazione della clinica, secondo i quali è necessaria “una nuova distribuzione della partecipazione, finora dominata da gruppi esteri“.

Torna su