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Zimbabwe, non ha incitato alla violenza: assolto in appello leader dell’opposizione

L’11 dicembre  l’Alta corte dello Zimbabwe ha assolto Jacob Ngarivhume, leader del partito di opposizione “Transform Zimbabwe”, dall’accusa di incitamento alla violenza attraverso i social media per la quale ad aprile, in primo grado, era stato condannato a 48 mesi di carcere con sospensione di un quarto della pena.

Ngarivhume era stato arrestato dopo la protesta nazionale del 31 luglio 2020 contro la corruzione, dispersa violentemente dalle forze di sicurezza.

Il processo e la condanna di Ngarivhume sono stati solo un esempio dell’uso della giustizia da parte del governo dello Zimbabwe per ridurre al silenzio oppositori politici, difensori dei diritti umani, giornalisti, attivisti e altre voci critiche.

Ogni tanto, nei ricorsi, la giustizia dà prova di mantenere un minimo d’indipendenza.

A maggio l’attivista Tsitsi Dangaremba era stato assolto dopo la condanna, in primo grado, per aver manifestato, da solo, in una strada vuota della capitale Harare durante il lockdown del 2020.

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