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Zimbabwe, necessario indagare sulla violenza contro i sostenitori dell’opposizione politica

Il 27 febbraio un gruppo di uomini armati di machete ha fatto irruzione nel centro commerciale Mbizo 4 di Kwewke, dove era in corso un raduno del movimento dell’opposizione politica Coalizione dei cittadini per il cambiamento (CCC).

Il tentativo degli uomini armati di impedire l’accesso al raduno mentre stava parlando il segretario del CCC, Nelson Chamisa, è diventato presto violento. Un simpatizzante del CCC, Mboneni Ncube, 30 anni, è stato ucciso e altre 22 persone sono rimaste gravemente ferite. Gli aggressori hanno proseguito lanciando bottiglie di birra, spranghe e mattoni contro la folla.

Un giorno prima il vicepresidente dello Zimbabwe, Costantino Chiwenga, aveva lanciato un avvertimento al CCC, affermando che il partito al potere, lo Zanu-Pf, li avrebbe “schiacciati come pidocchi”.

Amnesty International ha dichiarato che questa azione è in tutta evidenza un attacco premeditato per intimidire l’opposizione politica e impedire gli incontri con i suoi simpatizzanti in vista delle elezioni di marzo. L’organizzazione per i diritti umani ha sollecitato le autorità dello Zimbabwe ad avviare un’indagine imparziale, indipendente e trasparente sull’accaduto.

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