in Sudan, a Wad Madani, MSF sta registrando un aumento preoccupante di persone sfollate in fuga da Khartoum, dove si è da poco concluso il cessate il fuoco. Continua ad esserci un urgente bisogno di fornire servizi medici di base e assistenza a tutte le persone in fuga dal conflitto.
“Molti degli sfollati che arrivano a Wad Madani dalla capitale hanno perso non solo tutti i loro beni e i loro mezzi di sostentamento, ma anche i loro familiari durante i combattimenti a Khartoum” afferma Anja Wolz, coordinatrice medica di MSF.
Le équipe di MSF, con il supporto del personale del Ministero della salute, da inizio maggio lavorano con cliniche mobili in molti dei principali punti di raccolta degli sfollati a Wad Madani e hanno visitato oltre 1.600 pazienti, la maggior parte con infezioni alle vie respiratorie, causate soprattutto da condizioni di vita precarie o dalla mancanza di rifugi adeguati.
Inoltre, i team di MSF stanno trattando casi di malaria, malattie croniche come diabete, ipertensione e asma, lesioni cutanee causate da allergie e scabbia, e stanno somministrando vaccini oltre a fornire servizi alle donne in gravidanza e supporto psicologico. Nelle ultime settimane, MSF è riuscita a portare a Wad Madani le forniture necessarie per sostenere queste attività.
“Il laboratorio non è completamente attrezzato, ma continuiamo le nostre attività con quello che abbiamo a disposizione. Abbiamo una scorta sufficiente di farmaci, test rapidi per la malaria, glicemia, pressione e gravidanza. Collaboriamo con il Ministero della salute per trasferire i casi urgenti all’ospedale con l’accompagnamento di un medico di MSF” ha dichiarato il dott. Ahmed Omer Aljack, medico di MSF.
Preoccupano anche le condizioni dei servizi igienici e l’accesso all’acqua nei campi per sfollati, specialmente in vista della stagione delle piogge. I casi di malaria stanno già aumentando e si teme la diffusione della dengue, spesso legata all’arrivo delle piogge e alla proliferazione delle zanzare.
“L’obiettivo dei nostri team a Wad Madani è anche quello di prevenire epidemie di malattie trasmesse dall’acqua, come il colera, che in una situazione come questa potrebbe provocare un vero e proprio disastro. Le équipe di MSF stanno lavorando duramente per migliorare le condizioni igieniche nei campi e garantire l’accesso all’acqua potabile”conclude Wolz di MSF.
“L’obiettivo dei nostri team a Wad Madani è anche quello di prevenire epidemie di malattie trasmesse dall’acqua, come il colera, che in una situazione come questa potrebbe provocare un vero e proprio disastro. Le équipe di MSF stanno lavorando duramente per migliorare le condizioni igieniche nei campi e garantire l’accesso all’acqua potabile”afferma Anja Wolz, coordinatrice medica di MSF.
Intanto oltre 400 mila sfollati hanno raggiunto paesi confinanti, 100 mila si sono rifugiati in Ciad. La maggior parte arriva con ferite gravi e sotto shock per le violenze subite. Solo nelle ultime 24 ore Msf ha assistito nell’ospedale di Adrè 250 persone.