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Sudan, nuovi massacri in Darfur: nel 2021 sfollate 460 mila persone

Le rinnovate violenze etniche nella regione del Darfur, in Sudan, hanno portato alla perdita di vite umane e allo sfollamento di oltre 15 mila persone nell’ultima settimana. Lo afferma l‘Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha) in una nota, secondo cui la nuova ondata di violenze è stata innescata da una disputa personale tra due uomini di etnia masalit e un gruppo nomade arabo nei pressi della città di El Geneina, nel Darfur occidentale, quando un gruppo di nomadi armati ha attaccato un mercato locale, dato fuoco a una parte del villaggio e uccidendo nove persone, tra cui due bambini. Successivamente i combattimenti si sono propagati in altri villaggi causando lo sfollamento di 11.100 persone all’interno della città di El Geneina e si stima che altre 4.500 siano fuggite attraverso il confine con il Ciad. Una forza di sicurezza congiunta è stata inviata nell’area nel tentativo di sedare le violenze. El Geneina e l’area circostante sono state teatro di diversi episodi di violenza nel 2021 e più della metà dei residenti ha bisogno di aiuti umanitari, secondo le stime delle Nazioni Unite. Il conflitto dei primi anni 2000 in Darfur tra i gruppi ribelli da una parte e le forze governative e le milizie alleate dall’altra ha causato circa 300 mila morti. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) stima che circa 2 milioni e mezzo di persone vivano nei campi profughi in tutto il Darfur e nel 2021 circa 430 mila persone, un aumento di quattro volte rispetto al 2020

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