Non tutto va bene in Sudan, nonostante le recenti riforme nel campo dei diritti umani. Soprattutto, dopo 17 anni, la popolazione civile del Darfur non trova ancora pace.
Il 13 luglio a Fata Borno, nel Darfur settentrionale, nove manifestanti sono stati uccisi e almeno altri 17 sono rimasti feriti in una strage che chiama in casa una milizia armata affiliata alle forze di sicurezza.
Le proteste a Fata Borno erano iniziate il 6 luglio, con delle richieste del tutto legittime e ragionevoli al governo centrale: maggiore sicurezza, protezione dei raccolti e dimissioni dei funzionari affiliati al regime dell’ex presidente Omar al-Bashir e ancora in servizio.
Amnesty International ha chiesto alle autorità sudanesi l’avvio di indagini indipendenti e approfondite per individuare i responsabili di questa strage.