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Sudafrica, alta affluenza alle elezioni e potenziali cambiamenti politici

Ieri, 29 maggio 2024, milioni di sudafricani si sono recati alle urne per le settime elezioni nazionali democratiche del Paese, con una partecipazione che potrebbe superare il 66% dei 27 milioni di elettori registrati. Queste elezioni rappresentano un momento cruciale nella storia del Sudafrica, poiché per la prima volta dal 1994 l’African National Congress (ANC) potrebbe scendere sotto il 50% dei voti, obbligandolo a formare una coalizione con altri partiti.

L’affluenza è stata notevole, con lunghe code ai seggi elettorali sin dall’apertura alle 7 del mattino. Gli elettori si sono presentati in massa, sperando di influenzare un cambiamento nel panorama politico. Nonostante i ritardi in alcuni luoghi dovuti a problemi tecnici e logistici, l’entusiasmo è rimasto alto. Le elezioni hanno visto anche alcune proteste, ma queste non hanno scoraggiato la partecipazione.

Come riporta la stampa locale, due storie offrono uno spaccato significativo sull’elettorato sudafricano, diviso tra chi desidera un cambiamento radicale e chi preferisce la stabilità offerta dal partito storico:

William Molefe, un venditore di ghiaccioli di 42 anni, rappresenta la crescente frustrazione di molti cittadini sudafricani nei confronti del governo dell’ANC. Dopo due decenni di dominio del partito, Molefe ha deciso di dare il suo voto all’opposizione, l’Alleanza Democratica (DA), nella speranza di un cambiamento tangibile. La sua storia riflette la disillusione di un segmento di elettori che anelano a soluzioni concrete ai problemi del paese.

Al contrario, Nobom Goqwana e Nakhane Tyhotyho, due giovani rispettivamente di 23 e 21 anni, incarnano la fedeltà all’ANC che ancora persiste in alcune fasce della popolazione. Cresciuti in famiglie con una lunga tradizione di supporto al partito, vedono nell’ANC una garanzia di stabilità e continuità per il loro futuro. Tuttavia, riconoscono la crescente disaffezione tra i loro coetanei, molti dei quali si orientano verso partiti alternativi come gli Economic Freedom Fighters (EFF), evidenziando un distacco generazionale dai partiti tradizionali.

Le elezioni non sono state prive di controversie. In alcune aree, come Seshego in Limpopo, ci sono state tensioni tra i sostenitori dell’ANC e quelli dell’EFF, con incidenti che hanno portato persino a scontri violenti. In KwaZulu-Natal, funzionari elettorali hanno denunciato tentativi di interferenza con le operazioni di voto. Nel Eastern Cape, proteste della comunità hanno causato la chiusura di alcune stazioni di voto.

Nonostante questi problemi, gli ufficiali elettorali si mostrano ottimisti riguardo all’affluenza e al processo elettorale. Il vice capo della commissione elettorale, Masego Sheburi, ha espresso fiducia che l’affluenza possa superare il 66%, un dato simile a quello delle precedenti elezioni del 2019.

Le operazioni di conteggio dei voti sono iniziate subito dopo la chiusura dei seggi alle 21:00, con i risultati finali attesi per oggi, 30 maggio. Queste elezioni sono viste come un banco di prova per la democrazia sudafricana, in cui l’elettorato esprime il proprio desiderio di cambiamento o di continuità attraverso un processo elettorale pacifico e democratico.

Stiamo assistendo ad elezioni che potenzialmente rappresentano un punto di svolta per il Sudafrica, con la possibilità di un significativo rimescolamento politico che potrebbe portare a nuove alleanze e cambiamenti nella leadership. L’alta affluenza e la partecipazione attiva degli elettori dimostrano un forte impegno civico e una speranza diffusa per un futuro migliore.

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