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Sud Sudan, assegnato alla scrittrice Stella Gaitano il British Pen Prize

Stella Gaitano è una giovane autrice sud sudanese. È nata a Khartoum, in Sudan, nel 1979 da una famiglia del Sud. Ha studiato farmacia alla Khartoum University ma la sua grande passione è sempre stata la letteratura. Ha iniziato a scrivere storie mentre era alle elementari. Tra gli autori che l’hanno influenzata, il sudanese At-Tayyib Salih, ma anche Gabriel García Márquez e Isabel Allende.
Durante i suoi studi, è entrata in contatto con intellettuali e attivisti politici, che hanno influenzato la sua scrittura. Dopo una prima fase in cui amava raccontare vicende astratte ha iniziato a scrivere di se stessa, della sua famiglia e della sua gente.
Quando nel 2011 l’ho incontrata a Khartoum  mi ha raccontato di aver scritto uno dei suoi primi racconti, “Un lago grande quanto un frutto di papaia”, in mezz’ora,. A ispirarla sua nonna.  Il premio letterario nel 2003, arriva per un’altra opera, in cui parla di una ragazza e della madre di suo padre che devono farsi strada da sole, dopo la morte dei genitori della giovane e del nonno.
Un’opera importante ma non quanto, almeno per la sottoscritta  di »Wilted Flowers« (2002), il suo primo libro di racconti. In questo libro la Gaitano descrive la sofferenza del suo popolo e del destino delle persone che sono fuggite dai conflitti civili nel Sud Sudan, nel Darfur e nelle montagne Nuba e rifugiati in campi profughi vicino a Khartoum.
Altro importante lavoro è  “The Return” (2015) in cui racconta il ritorno di molti sud sudanesi dal Nord al nuovo Sud Sudan, stato appena fondato nell’attesa del referendum per l’indipendenza fissato cinque anni dopo la fine della guerra civile sudanese nel 2005.
Pagine struggenti in cui i protagonisti manifestano le immense aspettative e le speranze suscitate dalla nascita del nuovo Paese e le ancor più grandi speranze delusioni. La stessa Gaitano nel 2012 lascia la capitale del Sudan per tornare nelle terre di origine dei suoi genitori. Considerata una delle voci più  importanti del Aud Sudan, Stella ha conosciuto sia il terrore della guerra che l’angoscia dell’espulsione dal paese in cui era nata e cresciuta. Ha dovuto lasciare il Sudan dopo il referendum che aveva portato alla separazione tra nord e sud nel 2011. I cristiani come lei non erano più graditi al regime di Omar Hassan al Bashir, all’epoca saldamente al potere.
Con la scrittura e il sorriso ha vinto la sua battaglia per la vita.
Elaborata la propria e la sofferenza  del suo popolo, Gaitano ha trasposto in un romanzo di impatto dirompente, “Eddo’s Souls”, le sensazioni e le suggestioni di quegli anni.
Ha scelto di scrivere in arabo, decisione per la quale è stata criticata da alcuni colleghi del Sud Sudan, che prediligono l’inglese, la lingua ufficiale del paese.
Lei, invece, ritiene che la lingua sia “l’anima del testo” e ha sempre creduto che l’arabo fosse l’odio a che la rappresentasse meglio.
Stella si è guadagnata così il titolo di  “ambasciatrice” del Sud  Sudan nel mondo arabo.
Grazie al British Pen Prize, che le è stato riconosciuto in questi giorni, la sua ultima opera, “Eddo’s Souls”, sarà tradotto e distribuita in Gran Bretagna, facendo di lei la prima autrice sud sudanese pubblicata nel Paese anglosassone.

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