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Sierra Leone, cade il divieto per le ragazze incinte di andare a scuola e fare esami 

La sentenza pronunciata il 12 dicembre dalla Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale è storica e ridà speranza a migliaia di ragazze della Sierra Leone. 
 
La Corte ha accolto un ricorso presentato il 17 maggio 2017 da Equality Now e Wawes, cui nel giugno di quest’anno si era aggiunta anche Amnesty International, e ha giudicato discriminatorio il provvedimento emanato quattro anni fa dal governo di Freetown che impediva alle ragazze incinte di frequentare le lezioni e di presentarsi agli esami: in quel modo, ha detto la Corte, è stato violato il loro diritto all’istruzione. 
 
Solo due mesi fa il ministero dell’Istruzione della Sierra Leone aveva emanato una circolare in cui si ribadiva che le ragazze incinte “non sono in grado di imparare” e “possono influenzare negativamente le compagne di classe a svolgere attività sessuali e a rimanere a loro volta incinte”.
 
La Sierra Leone ha tassi molto elevati di gravidanze precoci. Ma nel 2015 le autorità del paese africano hanno preferito puntare sulla stigmatizzazione popolare e su una punizione radicale.
 
Ora, grazie alla sentenza della Corte, dovranno cambiare: magari iniziando a impartire lezioni di educazione sessuale nelle scuole e a prendere misure efficaci per sradicare la violenza contro le donne e le ragazze.
 
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